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Tennis, è una terra rossa senza padrone? Sinner deve adattarsi, i guai di Alcaraz e l’insofferenza di Djokovic

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Jannik Sinner
Sinner / IPA Sport

La campagna sul rosso ha preso il via e la sensazione è che il quadro della situazione debba ancora essere chiarito. Il Masters1000 di Montecarlo è stata occasione per ritrovare Stefanos Tsitsipas ad altissimo livello. Il greco, dopo un periodo piuttosto buio, si è ritrovato sull’amato mattone tritato del Principato, entrando in quella ristretta cerchia di tennisti capaci di conquistare in almeno tre circostanze il titolo nel torneo in questione.

Tuttavia, l’affermazione del greco in Finale contro il norvegese Casper Ruud non ha quella nomea di sigillo di chi sarà il riferimento sulla terra. In primis, perché nel percorso dell’ellenico quanto accaduto nella semifinale contro Jannik Sinner non si può certo dimenticare. Una partita chiaramente condizionata da un errore arbitrale, di cui tanto si è parlato nelle ultime 48 ore, che ha deciso la sfida in favore dell’ellenico.

Raramente nel tennis una svista può essere così importante, ma in questo caso le cose sono andate così. La mancata chiamata di quel doppio fallo nel quinto game del terzo set è costata la partita a Sinner, che in caso di intervento del giudice di sedia o di linea avrebbe ottenuto un doppio break a chiudere i giochi. La topica e poi la questione legata ai crampi hanno portato all’epilogo amaro.

Ciò non toglie che Jannik sulla superficie meno preferita abbia fatto vedere grande competitività, nonostante un tempo d’allenamento decisamente inferiore rispetto, ad esempio, allo stesso Tsitsipas (subito fuori a Indian Wells e a Miami). Sinner, visto il suo grande percorso negli Stati Uniti, non ha avuto modo di dedicarsi così tanto alla preparazione su questa superficie e, non è un caso, che in questi giorni si sottoporrà a un intenso allenamento in palestra proprio perché la terra richiede certi requisiti.

Un adattamento fisico e tecnico, in cui Sinner dovrà anche cercare di inserire maggiormente alcune delle variazioni che ha dimostrato di acquisire nel recente passato, come le palle corte e le discese a rete. Madrid, a detta dell’altoatesino, sarà un torneo di allenamento, prima di Roma e del Roland Garros, suoi obiettivi. Non resta che attendere.

A Madrid dovremmo rivedere lo spagnolo Carlos Alcaraz, frenato dai problemi al braccio destro. L’asso iberico è stato costretto a saltare gli appuntamenti di Montecarlo e di Barcellona e confida di essere pronto nell’evento in programma nella capitale spagnola, tenuto conto anche del suo status di campione in carica. Tuttavia, parlando di chi ha tutte le credenziali per essere il vero favorito per lo Slam francese, sarà interessante capire l’evoluzione delle criticità.

Per quanto riguarda il n.1 del mondo, Novak Djokovic, eliminato in semifinale da Ruud nel Principato, destano dubbi i suoi recenti risultati e il livello di gioco espresso, considerando un percorso lontano dai canoni a cui aveva abituato. Detentore del titolo a Parigi, Nole farà di tutto per essere pronto, ma sarà da capire che tennis riuscirà a esprimere e saprà liberarsi di questa insofferenza palpabile.