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Ciclismo

Parigi-Roubaix 2024, la “chicane della discordia”, il pavé e l’incognita meteo: Van der Poel contro tutti

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Mathieu van der Poel
Van der Poel / Lapresse

La Parigi-Roubaix racchiude epica, imprevedibilità, mistica e fascino: non è una classica come tutte le altre. La Roubaix è la Classica del pavé, è una delle Monumento con più tradizione e tutti gli anni lo spettacolo è assicurato tra forature, condizioni meteo difficili, cadute e colpi di scena. Ci sono delle logiche e delle gerarchie, ma queste possono essere smentite dalla strada.

Ci sono delle curiosità e dei nodi da sciogliere, su tutti la novità delle ultime ore è la “chicane della discordia”, ossia una curva a gomito che introduce i corridori alla mitica Foresta di Arenberg a velocità blande: si entrerà nel tratto in pavé più storico e difficile in assoluto a circa 25/30 km/h anziché ad oltre 60 km/h, essenzialmente per un discorso di sicurezza.

Mathieu van der Poel si è infuriato dopo questa decisione dicendo: “E’ uno scherzo?“. L’olandese sarà comunque il grandissimo favorito anche quest’anno per la vittoria finale per cercare di bissare il successo ottenuto lo scorso anno. Il neerlandese ha vinto il Giro delle Fiandre e soprattutto non avrà la concorrenza di Wout Van Aert, caduto con frattura di clavicola e costole alla Attraverso le Fiandre. Per il Campione del Mondo così l’opportunità di vincere per la seconda volta questa Monumento.

Rispetto al Fiandre però la concorrenza potrebbe essere superiore, soprattutto se dovessero riuscire a tenere alcuni velocisti. Su tutti Jasper Philipsen suo compagno di squadra, già vincitore alla Sanremo ed estremamente dedito alle Classiche quest’anno. Occhio anche a Mads Pedersen che dovrebbe essersi ripreso appieno dopo la caduta della Dwars, così come al “vecchio” John Degenkolb, già con le braccia al cielo nel Velodromo nel 2015. Tra gli italiani Alberto Bettiol e soprattutto Filippo Ganna sono due nomi da spendere per un ottimo piazzamento se non qualcosa in più.