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Ciclismo

La speranza di Garzelli: “Mi aspetto un buon Giro da Tiberi. Temo che per Vingegaard il Tour sia compromesso”

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Garzelli

A conclusione della Parigi-Roubaix vinta da sua maestà Mathieu Van der Poel, con un’azione ai -59,7 dal traguardo, abbiamo raggiunto telefonicamente Stefano Garzelli che ha lasciato da pochi giorni la sua Valencia per venire in Italia in vista dei suoi appuntamenti di stagione ai microfoni di Rai Sport: Giro d’Abruzzo, Tour of the Alps, ricognizione del Giro, Giro d’Italia e Delfinato.

Stefano, come stai? 

“Bene, tutto bene grazie”. 

Una Roubaix dominata dal re Van der Poel. Ti piace più questo ciclismo con i fenomeni o quello di 5-6 anni fa quando regnava l’incertezza?

“Quello di due anni fa. Se alla Roubaix ci fosse stato Van Aert sarebbe stata un’altra corsa, ma oggi con questi fenomeni si corre per il secondo posto e quindi con il rischio che il tutto diventi più noioso. E’ una generazione di fenomeni che stanno mettendo in secondo piano gli altri campioni”.

Alla Roubaix si sapeva sin dall’inizio che Van der Poel non avrebbe avuto avversari, infatti ha vinto con 3 minuti di vantaggio: ti aspettavi l’attacco così da lontano? 

“No, però la squadra è stata eccezionale, hanno lavorato bene tutto il giorno. Van der Poel ha cercato di arrivare con un gruppo ristretto alla chicane prima della Foresta di Aremberg per far sì che il tutto diventasse meno pericoloso”. 

Secondo te Van der Poel può giocarsela alla Liegi con Pogacar? 

“Non credo, anche se un Van der Poel in queste condizioni è capace di ogni cosa. E’ una bella domanda e un bel punto interrogativo”.

Il Lombardia è l’unica Classica Monumento fuori portata per Van der Poel?

“Sì, in questo momento sì. Con il peso e le caratteristiche che ha penso sia l’unica corsa fuori dalla sua portata”. 

Alla Roubaix non si è vista la nostra Italia, complice anche la caduta che ha visto coinvolti, tra gli altri, Bettiol, Milan e Viviani…

“Milan sarebbe stato in appoggio a Pedersen, Bettiol non arriva in grande condizione e per Viviani non era la sua corsa. Bisogna cercare di superare questo momento per l’Italia e non sarà facile. Mi ha sorpreso vedere Viviani e Milan alla Roubaix soprattutto nell’anno olimpico perché è una corsa in cui può succedere di tutto e quindi condizionare l’avvicinamento ai Giochi Olimpici”. 

Da quali corridori ti aspetti qualche buon piazzamento tra Amstel, Freccia e Liegi? 

“Da Tiberi mi aspetto dei buoni segnali, ma trovare un italiano davanti faccio fatica”. 

Dopo i buoni riscontri al Giro di Catalogna, cosa ti aspetti da Antonio Tiberi al Giro d’Italia?

“Penso che se tutto dovesse andare nel miglior modo un grande risultato potrebbe essere un quarto, quinti posto altrimenti una top10. Sono fiducioso perché lo scorso anno alla Vuelta l’ho visto bene, soprattutto nell’ultima settimana. Ho visto che è andato forte sia alla Tirreno che al Catalogna, adesso è al Teide, ma spero che arrivi nella miglior forma al Giro e che quindi debba ancora avere il suo picco di forma alla Corsa Rosa. Per Tiberi sarà un bel banco di prova e dovrà far vedere il suo valore”. 

Ayuso è il principale candidato a raggiungere il livello dei vari Pogacar, Roglic e Vingegaard?

“Sì, Ayuso lo conosco sin da quando era bambino e l’ho visto crescere. E’ un corridore che ha una testa come pochi con una grande determinazione e il futuro è dalla sua parte così come per Carlos Rodriguez. Ayuso ha dimostrato di andare fortissimo e sono convinto che se la sarebbe giocata con corridori come Evenepoel e Vingegaard”.

La  rincorsa al Tour de France di Vingegaard è compromessa dopo l’infortunio? Potrebbe ripiegare sulla Vuelta?

“Spero di no, ma ho paura di sì. Non sappiamo veramente le conseguenze della caduta quindi bisognerà capire come procederà il recupero. In caso c’è la Vuelta sì, ma l’obiettivo principale resta il Tour de France”. 

L’infortunio di Vingegaard aumenta le possibilità  di doppietta Giro-Tour da parte di Pogacar?

“Sì, direi di sì. E’ presto per dirlo perché nel ciclismo può succedere di tutto. Io sinceramente spero che Vingegaard si possa riprendere e vederlo al via del Tour”.

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