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Ciclismo

Franco Pellizzotti: “Finalmente stiamo vedendo il vero Antonio Tiberi. Un posto in top-5 al Giro è possibile”

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Antonio Tiberi
Antonio Tiberi - IPA

Antonio Tiberi sarà il corridore di punta per la Bahrain-Victorious al Giro d’Italia 2024, ma non solo: sarà anche l’uomo più importante in casa azzurra per avere qualche speranza per la classifica generale. Un ruolo non facile per il giovane laziale, che avrà diverse pressioni addosso, alla prima esperienza della carriera da capitano.

A lanciarlo però è il proprio direttore sportivo Franco Pellizzotti ai microfoni di WielerFlits: “Nel 2023 Antonio ha avuto una stagione difficile. Ha avuto bisogno di molto tempo per adattarsi al nuovo ambiente, con compagni nuovi, allenatore nuovo. Ma mese dopo mese è migliorato tantissimo. Lo scorso inverno è stato il primo interamente vissuto con noi, è andato tutto bene e ora stiamo finalmente vedendo il vero Tiberi“.

E adesso è in ottima forma: “È arrivato da noi anche con qualche problema fisico, in particolare alla schiena. Ci abbiamo lavorato con i fisioterapisti e gli allenatori ed è stato importante il fatto che lui trovasse fiducia nel nostro personale. È stato un passaggio cruciale affinché lui riuscisse a liberare il suo vero potenziale”.

Sulle possibilità al Giro: “Partiamo per fare classifica. Ma non dobbiamo dimenticarci che Tiberi è giovane ed è al primo Giro. È difficile prevedere dove potrà arrivare, ma penso che un posto nei primi cinque sia possibile. Però, già entrare nei migliori 10 sarebbe un buon risultato. Sarà un bel banco di prova e potremo anche capire dove può ancora crescere e cosa dobbiamo cambiare. Il Giro è una corsa ideale per mettersi alla prova, rispetto al Tour de France, che è molto più nervoso”.

Il potenziale: “Secondo me ha sicuramente le potenzialità per essere un ottimo uomo di classifica. A cronometro è sempre andato forte, ma sa fare buone cose anche in salita. Poi, ha un terzo pregio, che è la tenuta mentale e il modo in cui prepara le corse. Antonio sta evolvendo sempre di più in quella direzione, ma ha ancora tanto da imparare. Per questo lo metteremo in stanza con Caruso, che del Giro d’Italia è un vero esperto…”.