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Settimana Coppi&Bartali 2024: il percorso e le tappe ai raggi X. Frazioni scoppiettanti nella 39a edizione

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Andrea Piccolo
Andrea Piccolo (© LiveMedia/Silvia Colombo)

Tappe scoppiettanti e che annunciano grande spettacolo quelle della Settimana Internazionale Coppi&Bartali 2024. La corsa, giunta quest’anno alla sua 39esima edizione, partirà con la prima tappa martedì 19, per poi concludersi dopo sabato 24. Cinque frazioni con caratteristiche diverse, adatte sia agli scalatori dotati di esplosività sia agli uomini da classiche resistenti. Partenza da Pesaro (Marche) e arrivo a Forlì (Emilia-Romagna).

PRIMA TAPPA: PESARO-PESARO (109,7 km)

Pochi chilometri ma assolutamente imperdibili nella giornata inaugurale, con il percorso che si snoda nei dintorni della città marchigiana, eletta nel 2024 come capitale italiana della cultura. Sarà una prima volta assoluta per le Marche, che mei nella storia avevano ospitato il via della Coppi e Bartali. Dopo una ventina di chilometri si inizia a salire, e lo si fa per altri 20 con l’erta divisa in tre tronconi prima di scollinare a Monte della Cesana. Lunga discesa che per lo più termina a 45km dall’arrivo, dove inizia una seconda parte di giornata ricca di sali-scendi con il solo GPM di Gabicce Monte, ma gran poca pianura. Ultimi 5000 metri tutti in discesa, in picchiata per tornare in città verso il traguardo posto in Viale Trieste.

SECONDA TAPPA: RICCIONE-SOGLIANO AL RUBICONE (140,0 km)ù

Questa seconda frazione è ormai un habitué per la corsa. Dopo una prima parte che attraversa l’entroterra riminese, con già poca pianura, e dopo aver superato la salita del Passo delle Siepi, si entrerà nel classico circuito di Sogliano al Rubicone. Sono 22,2 km da ripetere tre volte, con al suo interno la dura scalata verso Ville di Monte Tiffi. L’ultima ascesa si concluderà a poco meno di 10km dal traguardo, per una tappa che presenta in totale 2900 metri di dislivello, e che in passato non ha mai deluso le aspettative. Discesa che si conclude nell’ultimo chilometro, dove si arriverà ad imboccare la durissima rampa di via Giovanni Pascoli (pendenza massima al 18%), prima di svoltare verso Piazza della Repubblica, che l’ultima volta, nel 2021, ha visto il trionfo di Jonas Vingegaard.

TERZA TAPPA: RICCIONE-RICCIONE (134,5 km)

La città romagnola sarà la grande protagonista di questa terza giornata. Fin dalla partenza la strada tirerà leggermente all’insù, con pendenze inizialmente dolci, alternati a tratti di discesa, fino ad arrivare alle pendici del GPM del Passo San Marco, punto più alto toccato dalla corsa con i suoi 1006 metri di quota. Via quindi alla discesa verso il fiume Marecchia, per affrontare in rapida successione le salite di San Leo e Montemaggio e sconfinare nella Repubblica di San Marino. Immediatamente dopo il rientro in Italia avrà inizio l’impegnativa salita di Albereto, seguita a 18 km dal traguardo, dall’ultima asperità: l’ascesa di Via Ca’ di Bacchino. Strada che poi continua quasi sempre a scendere fino a rientrare sul litorale di Riccione.

QUARTA TAPPA: BRISIGHELLA-BRISIGHELLA (150,7 km)

Altra tappa che si snoda interamente per le strade di un comune, quello di Brisighella, che si articola su due circuiti. Il primo, di 36,7km, dovrà essere affrontato tre volte ed è caratterizzato dalla salita del Monticino, che sarà affrontata immediatamente dopo il passaggio sulla linea del traguardo. A 42km dall’arrivo si rimarrà sempre per le strade di Brisighella, per un secondo circuito in cui si affronterà sempre la salita del Monticini, ma a cui si aggiunge il valico di Rio Chiè. Un’ascesa breve, ma che negli ultimi 500 metri presenta pendenze costantemente sopra il 10%. Ultimo scollinamento posto a 5000 metri dal traguardo.

QUINTA TAPPA: FORLÌ-FORLÌ – (157,9 km)  

La frazione più lunga dell’intera settimana, ma comunque con un chilometraggio tutt’altro che improbo. Partenza e arrivo a Folrì, con lo striscione del traguardo posto nel Velodromo Glauco Servadei. Tracciato piuttosto selettivo, che nella prima parte prevede la scalata verso la Rocca delle Caminate. Dopo la prima asperità di giornata si entra nel circuito che caratterizzerà tutto il resto della frazione, con 24,9 km da ripetere cinque volte. Al suo interno ci saranno le salite di Polenta e Via Gualdo, che ricordano i muri e le Côte delle classiche fiamminghe. Gli ultimi 10 km si presentano interamente pianeggianti e a circa 600 metri dall’arrivo, si entrerà nel perimetro del velodromo Servadei; l’ingresso nel velodromo vero e proprio avverrà nel rettilineo opposto al traguardo, quando mancheranno circa 250 metri dall’arrivo.