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Sci Alpino

Sci alpino, Haugan in testa dopo la prima manche dello slalom di Saalbach. Vinatzer 10°

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Timon Haugan
Timon Haugan / LaPresse

Ci prova la Norvegia a vincere una gara a livello maschile in stagione, ma con l’uomo che meno ti aspetti. Timon Haugan è in testa dopo la prima manche dello slalom delle finali di Coppa del Mondo 2023-2024 di sci alpino maschile, in corso di svolgimento in quel di Saalbach (Austria), sulla pista che l’anno prossimo ospiterà i Mondiali. Il paese scandinavo ha l’ultima cartuccia a disposizione per evitare lo zero nella casella vittorie dopo tempo immemore, ma la gara è tutt’altro che finita, con Linus Strasser ad appena quindici centesimi e Loic Meillard in agguato.

Cala il sipario sulle discipline tecniche del Circo Bianco, e oggi si va solo per la gloria di giornata, visto che la coppetta di specialità è già salda nelle mani di Manuel Feller. Haugan, dopo la rimonta dal 17° al 6° posto nel gigante di ieri, fa decisamente meglio nella prima parte di gara sfruttando bene un pendio parecchio adatto alle sue caratteristiche. Il norvegese mette in campo una manche pulita e senza errori, con il secondo tempo in ogni settore della pista, andando a recuperare tantissimo sul finale a Strasser. Il tedesco, sceso con il pettorale n.1, è uno degli slalomisti più in forma del momento e ha aperto il fianco solo nell’ultimo intermedio, rallentando un po’ la sua azione dopo aver fatto tre quarti di manche letteralmente perfetta.

In una pista che si è segnata fin dal primo passaggio c’è comunque gara, sia per la vittoria sia per il podio. In terza posizione, a mezzo secondo esatto dalla vetta, si colloca Loic Meillard. Lo svizzero, galvanizzato dalla vittoria di ieri e in striscia aperta di podi, è sempre continuo nella sua azione, non commette errori e riesce già ad assecondare la vaschetta creatasi vicino ai pali per mettersi in posizione d’attacco. Quarta piazza per due nomi assolutamente protagonisti dei rapid gates, con Clement Noel e Feller appaiati con 8 decimi di ritardo da Haugan. Il campione olimpico di specialità è sceso abbastanza guardingo, anche perché è senza dubbio colui che quando va al massimo è il più veloce, ma con altissimo rischio di saltare. L’austriaco invece si è goduto la prima manche davanti al proprio pubblico, non mollando comunque la competitività e le prime cinque posizioni, mai fuori dalla top-5 a fine gara in tutto l’anno e l’unico a completare tutti gli slalom.

Tutti gli altri sono sopra il secondo, a partire da un Marc Rochat, sesto a un secondo esatto, che ha trovato il suo equilibrio dopo le trenta primavere. Dietro allo svizzero, al 7° posto, c’è un Henrik Kristoffersen (+1.26) parecchio deluso, con il norvegese che potrebbe dire addio alla sua striscia di dieci stagioni consecutive con almeno una vittoria. Con pettorali sopra il sette, ad esclusione di Rochat, nessuno è riuscito ad inserirsi nelle zone alte di classifica, anche per una pista che ti richiedeva parecchi decimi. Ottava e nona posizione per due austriaci, Fabio Gstrein e Dominik Raschner, con un distacco dalla testa rispettivamente di 1.79 e 2.03.

Chiude la top-10 a due secondi e ventuno centesimi dalla vetta Alex Vinatzer, con l’azzurro che disputa una delle migliori manche della stagione tra le porte strette. Certo, la speranza per il podio è ridotta al lumicino (Italia che si avvia a chiudere la stagione senza piazzamenti nelle prime tre posizioni nelle discipline tecniche), ma per numero di pettorale e condizione della pista l’italiano ha fatto veramente un lavoro egregio. Centrato sugli sci, sempre in spinta e con tutti i rischi del caso, il classe 1999 è stato l’unico dal 10 in poi in grado di difendersi sul sale austriaco, dimostrando dopo tutto di avere ancora un po’ più di confidenza con lo slalom rispetto al gigante. Si comporta abbastanza bene anche Tommaso Sala, 14° e in corsa per i punti con un ritardo di 2.90.