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Sci Alpino

Sci alpino, Federica Brignone maestra nelle condizioni al limite. Vinatzer è un gigantista

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Il fine settimana appena trascorso della Coppa del Mondo di sci alpino ha regalato all’Italia una nuova vittoria di Federica Brignone a Kvitfjell ed una squadra di gigante completamente rinata sulle nevi di Aspen, con Alex Vinatzer che ormai sembra essere definitivamente diventato un esperto delle porte larghe.

Andiamo con ordine e partiamo dallo squarcio d’azzurro nella nebbia norvegese di una strepitosa Federica Brignone, che ha colto la venticinquesima vittoria della carriera in Coppa del Mondo, staccando Sofia Goggia e Gustavo Thoeni. Ancora una volta la valdostana ha dimostrato di essere maestra quando ci sono le condizioni al limite, proprio come era già accaduto in questa stagione in gigante a Tremblant ma anche in altre svariate occasioni in passato.

Brignone è stata fenomenale nel secondo superG di Kvitfjell, rifilando distacchi importanti a tutte le avversarie e provando a tenere ancora aperto il sogno coppa di specialità, anche se a Saalbach servirà un miracolo. Purtroppo Federica si è trovata di fronte una Lara Gut-Behrami spietata e che soprattutto non lascia davvero mai nulla alle avversarie, piazzando in questa due giorni un primo ed un secondo posto.

Dalla Norvegia agli Stati Uniti, dove l’Italia si è riscoperta “gigante”. Luca De Aliprandini ed Alex Vinatzer sono stati grandi protagonisti nella due giorni tra le porte larghe sulle nevi americane, sfiorando quel tanto atteso podio. De Aliprandini è stato il migliore degli azzurri in entrambe le gare, chiudendo quinto il venerdì e addirittura quarto il sabato, trovando un feeling speciale con un tracciato che ben si è sposato con le caratteristiche comunque di grande attaccante del nativo di Cles.

Sempre dietro a De Aliprandini si è piazzato un Alex Vinatzer che ormai si può definire un gigantista e non più uno slalomista. Semplicemente eccezionale il lavoro svolto dall’altoatesino in questa specialità, con dei progressi davvero incredibili gara dopo gara. Le due prestazioni di Aspen (sesto e quinto) sono davvero la conferma che l’altoatesino può diventare un grande protagonista in gigante, dove forse ha trovato davvero le sue distanze e dove può esprimersi al meglio.

Tutto benissimo tra le porte larghe e poi i consueti problemi il giorno dopo tra i rapid gates. Un altro slalom ed ancora due manche totalmente discontinue tra loro: disastrosa la prima ed ottima la seconda. Alla fine è arrivato un diciottesimo posto, recuperando nove posizioni, ma è proprio nella sicurezza nella sciata che si vede al momento come Vinatzer stia affrontando diversamente la sua nuova vita da gigantista.

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