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Ciclismo

Matteo Trentin: “Alla Tudor ho trovato aria nuova. Sarò pronto per le Olimpiadi, contro questi giovani me la cavo ancora…”

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Matteo Trentin
Matteo Trentin / Sprint Cycling

Matteo Trentin è l’ uomo di punta per le Classiche della svizzera Tudor Pro Cycling Team: “La Gand è stata una corsa dura come sempre, non si cambia mai, anzi è un ciclismo che va sempre più veloce. Non avevo la gamba di venerdì alla E3, in cui stavo sicuramente meglio ed ero meno brillante in corsa probabilmente anche a causa di alcuni problemi alla scarpa che ho avuto venerdì che mi hanno provocato qualche fastidio avendo pedalato storto“.

Quest’anno per te è cominciata una nuova avventura alla Tudor. Come ti trovi in squadra?

“Direi molto bene, è una squadra giovane che ha tanta voglia di crescere. Sono felice della scelta che ho fatto, è un bell’ambiente e mi trovo bene con tutti, dallo staff ai corridori”. 

Alla Tudor hai trovato il ds Matteo Tosatto che conosci da tempo. Che rapporto c’è tra di voi?

“Eravamo prima colleghi e poi anche amici. Mi fa molto piacere lavorare con lui e sono felice di aver iniziato quest’avventura insieme”. 

Dainese al Giro sarà l’uomo per le volate e tu farai parte del suo treno. Quali sono le sue potenzialità? 

“Ci stiamo preparando per supportarlo al meglio, al momento non abbiamo ancora corso insieme perché Alberto è stato fermo in seguito all’infortunio, ma sono certo che riusciremo a trovare un buon feeling in corsa, ha già dimostrato ottime cose adesso deve trovare la giusta continuità per fare lo step successivo”. 

Cosa ti piace del progetto Tudor?

“E’ un progetto a lungo termine, sono partiti con il piede giusto investendo prima sullo staff e poi sui corridori e penso che come squadra stia crescendo nella miglior direzione”. 

Il cambio di formazione ti ha permesso di trovare nuovi stimoli?

“Più che nuovi stimoli, perché gli obiettivi sono sempre gli stessi, mi ha permesso di trovare una ventata d’aria fresca. In squadra sono l’uomo d’esperienza e sarò di supporto ai più giovani”.

Quali sono quindi gli obiettivi?

“Le Classiche erano il primo obiettivo di questa stagione, domenica sarò al Fiandre che è sicuramente un appuntamento importante, quindi Scheldeprijs e poi il Giro”. 

L’Italia su strada alle Olimpiadi di Parigi potrà schierare solo tre corridori. Hai già parlato con il ct Bennati?

“Il ct Bennati sa che io vorrei essere al via dei Giochi Olimpici e farò in modo di farmi trovare pronto. Poi chiaramente spetterà a lui decidere”. 

In questo ciclismo in cui i giovanissimi scalpitano, tu come ti senti?

“Bene, mi sento bene. Sono sempre lì, è vero ci sono tanti nuovi giovani, ma per ora non me la sto cavando male; sento di essere ancora competitivo”.