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Ciclismo

Giro delle Fiandre: 5 anni fa l’ultimo acuto dell’Italia con Alberto Bettiol, che è tornato competitivo

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Alberto Bettiol
Alberto Bettiol/LaPresse

Sarà una Pasqua con il Giro delle Fiandre. Domenica va in scena la seconda Monumento della stagione, nell’inferno di muri e tratti in pavé che non lasceranno un secondo di respiro ai corridori. Oltre duecentosettanta chilometri di passione, fatica, coraggio e anche un pizzico di fortuna, il mix giusto per arrivare con le braccia alzate sul traguardo finale di Oudennarde.

L’Italia avrà undici rappresentanti al via e le principali speranze sono riposte su Alberto Bettiol, capace cinque anni fa di trionfare al Giro delle Fiandre al termine di una gara memorabile. Una straordinaria impresa quella del 2019 per il corridore toscano, che fece impazzire tutti i tifosi italiani con quel suo attacco ad una ventina di chilometri dal traguardo ed il suo arrivo a braccia alzate.

Bettiol sarà il capitano della EF Educational-EasyPost e ha già dimostrato in questa stagione di aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori, riuscendo ad imporsi alla Milano-Torino e poi concludendo al quinto posto alla Milano-Sanremo dopo una gara corsa sempre nelle posizioni di testa. Purtroppo una caduta lo ha messo fuori causa subito alla E3 Saxo Classic, mentre alla Dwars door Vlaanderen i crampi lo hanno bloccato proprio sul più bello, visto che era entrato nel gruppetto che poi si è giocato la vittoria finale.

Sicuramente quest’ultimo inconveniente è un segnale da tenere in considerazione in vista di domenica. In ogni caso la gamba e la forma sembrano davvero essere quelle dei tempi migliori, con Bettiol che si presenta al via con ambizioni importanti e con la voglia di lanciare la sfida ai due grandi favoriti, Mathieu Van der Poel e Mads Pedersen, provando a sognare nuovamente un’impresa, cinque anni dopo.