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Alcaraz ha perso, Monaco giustifica il pronostico: “Previsione era di lungo periodo”

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Carlos Alcaraz
Alcaraz / Lapresse

Guido Monaco, telecronista di Eurosport, ha analizzato svariati temi durante l’ultima puntata di Tennis Mania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Non ho niente contro Sinner, spero solo che vinca tantissimi Slam: si merita solo il bene sotto tanti punti di vista. La mia previsione su Alcaraz è a medio e lungo termine, se poi ti trovi un Dimitrov come questa notte allora… Avevo detto che una delle prime quattro teste di serie non sarebbe arrivata in finale, credevo che sarebbe stato Zverev“.

L’esperto di tennis ha poi proseguito, soffermandosi sulla grande vittoria di Grigor Dimitrov contro Carlos Alcaraz nella semifinale del Masters 1000 di Miami: “Da un paio d’anni continuavo a dire che sarebbero arrivati nuovi giocatori, perché era monotono sapere chi sarebbe arrivato in semifinale già a inizio torneo. Dimitrov sta recuperando il tempo che ha perduto e quello che ha sprecato in carriera, un po’ per le pressioni iniziali e i paragoni con Federer: si guardava troppo allo specchio, giocava un tennis troppo fisico e poi troppo difficile. Non ricordo un Dimitrov così competitivo per tanto tempo, aveva rischiato di perdere contro Tabilo e Hurkacz“.

Guido Monaco ha poi puntualizzato su Dimitrov e Alcaraz:Alcaraz sembrava avere ritrovato la forma, ma lui ha detto che è arrivato a Indian Wells pieno di dubbi e con una caviglia mezza storta, poi in allenamento si è sentito meglio e ha vinto il torneo. Io lo reputo un fenomeno, ma i problemi li hanno anche loro, contro Musetti non lo avevo visto scintillante e un Dimitrov straripante lo ha battuto. Qualcuno ha detto che Dimitrov si è impossessato del corpo di Alcaraz, è fantastico che ci sia un ragazzo che gioca il tennis con il rovescio a una mano, così simpatico e ben voluto, un personaggio così positivo che vale tranquillamente i primi 6-7 del mondo: se lo paragoniamo a Ruud, Rune, Hurkacz è stato superiore negli ultimi mesi“.

Dimitrov affronterà Alexander Zverev in semifinale: “C’è tanto lavoro fisico su Zverev, ormai è tirato a lucido fisicamente e dal punto di vista mentale: è a pieno titolo il numero 5 mondiale, è il più credibile alle spalle dei quattro che stanno dominando. Ha gestito bene Marozsan, è uno Zverev quasi al top, anzi forse uno dei migliori di sempre. Contro Dimitrov entrambi hanno una grande occasione, chi parlava di finale anticipata tra Sinnner e Medvecev potrebbe non avere torto, c’è una bella differenza tra le due semifinali. Zverev sta dimostando doti che io non gli riconoscevo, ma che ora sto vedendo sempre più chiaramente”.

Focus sulla semifinale di questa sera tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev: “I primi due set di Medvedev contro Sinner a Melbourne sono stati strabilianti ma un po’ una forzatura perché veniva da grandi maratone, sapeva di non poter fare la sua solita partita da maratoneta e infatti nella seconda parte della finale di Melbourne ed era cotto. Qui ci arriva diversamente, anche Cahill ipotizza che ci sarà un mix delle due cose: cercherà di aggredire e di giocare più vicino in certi momenti, ma potrà affidarsi un pochino di più anche alle sue doti di corridore e in difesa. Cahill ha detto che hanno pensato due o tre soluzioni, da adottare in base a come giocherà Medvedev. Siamo all’undicesima sfida, ormai è nata una rivalità”.

Si prosegue, parlando di alcuni precedenti:A Pechino Sinner ha giocato una partita perfetta, a Vienna si sono spaccati da fondo campo e per certi versi è stata sorprendente la vittoria di Sinner. Per me Sinner ha fatto lo step quando ha ridotto il numero di errori. In questa settimana è stato un po’ più falloso, come nella semifinale di Wimbledon contro Djokovic”.

Guido Monaco ha parlato anche dei copioni già scritti e dei dominatori:Due anni fa, quando si sapeva che Federer avrebbe smesso e Nadal era in difficoltà e Djokovic non si sapeva, io auspicavo un rimescolamento tipo tennis femminile e invece dopo così poco tempo ci sia stata una situazione analogica con quattro una spanna sopra gli altri. Se una volta in un torneo arriva in fondo un altro, come Tsitsipas, Rune, Dimitrov, fa bene al torneo: il mito dei dominatori va preso con una visione diversa rispetto a quello degli ultimi venti anni“.

Un passaggio sulla separazione tra Lorenzo Sonego e il suo storico allenatore: “I giocatori italiani più forti dell’ultima generazione hanno avuto in comune il fatto di avere avuto lo stesso maestro fin da piccoli: è successo a Berrettini, Sonego e anche a Sinner con Piatti, anche a Musetti con Tartarini. Quello di Sonego con Arbino sembrava essere un sodalizio talmente forte, ma negli ultimi due anni, salvo qualche lampo in Coppa Davis, Sonego ha dato la sensazione di essere un po’ fermo e a quasi 29 anni ha deciso di separarsi da Arbino, che è un personaggio di culto amatissimo da tutti. Credo che sia un momento brutto per Arbino perché non penso che se lo aspettasse, Sonego ha deciso così e vuole trovare nuovi stimoli, vedremo chi sceglierà. Quello che Sonego ha raggiunto considerando da dove è partito è un miracolo tennistico“.

Una considerazione su Sara Errani e Jasmine Paolini, che hanno raggiunto la semifinale di doppio a Miami: “Sono settime nella Race, stanno ottenendo grandi risultati perché c’è anche feeling fuori dal campo. La crescita di Paolini nell’ultimo merito è anche merito del contatto con Errani. Sono uscite le coppie di riferimento, la semifinale è interessante anche se le avversarie sono un ottimo doppio. Non so quanto giocheranno insieme, spero che si possano qualificare per le Finals e spero che Paolini ce la possa fare anche in singolo“.

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