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Rugby, Sei Nazioni 2024: Scozia e Inghilterra a caccia del bis. Per la Francia è già ultima spiaggia

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Fabien Galthié
Galthié / LaPresse

Si disputa questo weekend il secondo turno del Guinness Sei Nazioni 2024 e sui campi d’Europa è già il momento di conferme o rivincite. E se l’Italia di Gonzalo Quesada scenderà in campo domenica alle 16 a Dublino contro l’Irlanda, il sabato sarà occupato dalle sfide tra Scozia e Francia da un lato e Inghilterra e Galles dall’altro.

Si parte alle 15.15 da Edimburgo, dove la Scozia ospita i Bleus. I britannici sono reduci dalla vittoria per 26-27 a Cardiff, ma al termine di un match che aveva visto gli ospiti chiudere il primo tempo in vantaggio 20-0 e portarsi addirittura sul 27-0 prima di rischiare una clamorosa rimonta del Galles. Con la Francia, però, la Scozia non potrà permettersi di tirare i remi in barca e sicuramente si affiderà al genio e sregolatezza di Finn Russell in mediana e a Duhan van der Merwe, autore di due mete sabato scorso.

Di contro, la Francia arriva all’appuntamento dopo il pesante 17-38 subito a Parigi contro l’Irlanda. L’assenza di Antoine Dupont si è confermata pesantissima, cui si aggiunge quella ormai prolungata di Romain Ntamack, con l’ammonizione e poi espulsione di Paul Willemse a dare il colpo del ko ai ragazzi di Fabien Galthié. Ai Bleus serve una vittoria per rialzarsi anche dopo la delusione mondiale, ma non sarà facile contro la Scozia vista nel primo tempo a Cardiff.

Alle 17.45, invece, ci si sposta a Twickenham per Inghilterra-Galles. Gli inglesi di Steve Borthwick hanno vinto all’esordio a Roma per 24-27 sull’Italia, ma è stata una partita sicuramente da rivedere quella dei britannici. In forte sofferenza nel primo tempo, hanno più sfruttato i limiti azzurri nella ripresa per ribaltare il risultato più che per merito loro. Lasciare Roma senza bonus e concedendolo all’Italia è un campanello di allarme per una squadra che è apparsa la brutta copia di quella che ha raggiunto le semifinali ai Mondiali.

Crisi nera, invece, per il Galles, i cui quarti di finale raggiunti ai Mondiali avevano fatto illudere che Warren Gatland avesse risolto i problemi dei britannici. Ma i primi 40 minuti della sfida interna con la Scozia sono stati un vero e proprio incubo, con lo stesso ct neozelandese che ha parlato di “forse una delle peggiori prestazioni sui 40 minuti della mia intera carriera di allenatore”. Certo, poi sono arrivate le mete di James Botham, Rio Dyer, Aaron Wainwright e Alex Mann a regalare il doppio bonus al Galles. E Gatland dovrà affidarsi proprio alla voglia di non arrendersi mai dei suoi se vuole sperare in un difficile colpaccio.