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‘Maurizio racconta…’: le dieci rimonte “impossibili” dello sport italiano (seconda parte)

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Francesco Bagnaia
Bagnaia / LaPresse

VOTO, BORSINO E MIGLIORI DELLA SETTIMANA DELL’ITALIA

Voto della settimana per l’Italia: 7,5

Borsino della settimana (chi sale e chi scende)

S. Ceccarelli (atletica)                Nazionale femminile di spada
Nazionale maschile rugby         L. Darderi (tennis)

Atleta della settimana (uomo). Leonardo Fabbri (atletica): non era mai stato così in forma in inverno. Il fiorentino sgretola il record italiano indoor del peso con 22.37, sfilando il primato al compagno d’allenamento Zane Weir che aveva lanciato 22.06 in occasione dell’oro europeo indoor lo scorso anno. Questa performance entra di diritto nella storia della specialità al coperto, a livello internazionale: Fabbri diventa il secondo europeo di sempre nelle gare indoor, a soli 18 cm dal primato continentale del tedesco Timmermann (22.55 nel 1989), e il sesto al mondo di ogni epoca. Ovviamente, la misura rappresenta anche la miglior prestazione mondiale dell’anno. Gli americani e Tom Walsh ora lo temono, non sarà una passeggiata batterlo a Parigi.

Atleta della settimana (donna). Lisa Vittozzi (biathlon): reduce dal mal di schiena, la sappadina conquista un prezioso argento nell’inseguimento femminile dei Mondiali di biathlon a Nove Mesto. Rapida sugli sci e precisa al poligono (un solo errore commesso), purtroppo non le riesce la rimonta contro la transalpina Simon, che partiva con un margine rassicurante dopo la sprint. In due gare finora disputate, Vittozzi è l’unica atleta non francese ad essere finita sul podio. Questa prestazione esaltante ci fa ben sperare in ottica seconda settimana dei Mondiali.

LE LEGGENDARIE RIMONTE DELLO SPORT ITALIANO

Dopo aver vissuto le prime 5 la scorsa settimana, ecco a voi le altre 5 rimonte “impossibili” dello sport azzurro, accadute nel corso della nostra gloriosa storia.

6) Nazionale maschile (volley, 2008). Clamorosa rimonta degli azzurri nella partita del torneo di qualificazione olimpica di volley maschile contro il Giappone. Il Bel Paese vinse il primo set, per poi perdere il secondo ed il terzo. Nel quarto set, sotto per 24-17, riuscì ad annullare ben 11 match point ed a vincere il parziale per 35-33. Poi l’Italvolley chiuse i conti, vincendo il quinto e decisivo set. Gli azzurri si qualificarono ai Giochi di Pechino 2008, vincendo poi la medaglia d’argento.

7) Francesco Bagnaia (MotoGP, 2022). Dopo il ritiro di Pecco al Sachsenring, il gap tra il ducatista e Fabio Quartararo sembrava incolmabile: 91 punti, quasi quattro gare di differenza. Un distacco che sembrava una sentenza. Da quel momento iniziava un altro Mondiale, e, grazie ad una rimonta ai confini della realtà Bagnaia è stato capace di recuperare e laurearsi campione del mondo, compiendo un vero e proprio miracolo sportivo. “Sarà quasi impossibile, ma ci proveremo”. In questa frase del piemontese, possiamo racchiudere tutta l’essenza di quella magica impresa.

8) 4×200 s.l. femminile (nuoto, 2014). Europei di nuoto di Berlino 2014, finale della staffetta femminile 4×200 sl: dopo la frazione incredibile di Sjoestroem (1’53″64), la Svezia ha un vantaggio di quasi 5 secondi prima dell’ultima frazione. Entrano in acqua Stina Gardell e la nostra “divina” Federica Pellegrini, la quale si rende protagonista di una prestazione indimenticabile. Nessuno immaginava di poter colmare quel gap in appena 200 metri. Ma la Fede nazionale faceva deflagrare il Velodrome di Berlino, che capiva, con un boato ai -150 metri, che poteva farcela. Gli ultimi 50 metri furono di adrenalina pura, con il tocco della piastra in 7’50″53 (bruciata la svedese in 7’51″03). Stefania Pirozzi, Chiara Masini Luccetti ed Alice Mizzau le altre protagoniste azzurre dell’epica impresa.

9) Dominik Windisch (biathlon, 2019). Mondiali di Oestersund 2019, giorno della mass start maschile: al primo poligono (1 errore), l’altoatesino si ritrova 24° a 38″9 dai leader, dopo il secondo poligono manca un altro bersaglio, ma nonostante ciò risale in 16ma piazza a 56″9 dal norvegese Johannes Boe. Piccolo passo in avanti al terzo poligono, con un ulteriore errore al tiro e 13ma posizione a 1’06” dal russo Garanichev. Al quarto e decisivo poligono, l’ultimo in piedi, si presentano insieme Garanichev e Johannes Boe e la lotta per l’oro sembra ristretta a questi due atleti. Tuttavia, delle terribili raffiche di vento producono uno spaventoso fioccare di errori. Sbagliano tutti gli atleti in lizza per il podio, ma non Dominik, che riesce a domare il vento con un 5/5 al tiro, sorpassando tutti fino ad arrivare a braccia alzate al traguardo. In una gara che verrà ricordata come una delle più folli di tutti i tempi.

10) Lodo-Vicino (canottaggio, 2017). Mondiali di Sarasota del 2017, finale del due senza senior: Matteo Lodo e Giuseppe Vicino compivano qualcosa di epico. Una rimonta che resterà negli annali del canottaggio italiano: terzi dopo i primi 500 metri alle spalle della Croazia dei leggendari fratelli Sinkovic di 0.98, e dei neozelandesi, gli azzurri ai 1000 metri accumulavano un gap di addirittura 1.33 dagli oceanici ed 1 secondo dai croati. Dopo lo split, però, l’inerzia della gara cambiava clamorosamente: i croati si riprendevano la testa di prepotenza ed ai 1500 metri passavano con 1.91 sulla Nuova Zelanda e 2.26 sull’Italia. Gara finita? Manco a pensarlo. Lodo e Vicino compivano un rush finale al limite della realtà, completando il doppio sorpasso proprio sulla linea del traguardo: l’Italia era prima in 6’16″22, la Croazia seconda in 6’16″56, con un ritardo di appena 0.34.

Maurizio Contino

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