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Ciclismo

Classic Var: Johannesen esulta troppo presto, Lenny Martinez lo beffa e gli strappa la vittoria

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Lenny Martinez
Martinez / IPA Agency

Una vittoria rocambolesca, quella di Lenny Martinez alla Classic Var. La corsa rimane in casa Groupama-FDJ, con lo scalatore ventenne che si prende il primo successo stagionale beffando Tobias Halland Johannesen (Uno-X). Che aveva praticamente vinto, ma esulta dieci metri troppo presto e scoprendo il fianco al francese, che bagna così il suo debutto nel 2024.

Ma andiamo con ordine. Ad animare la gara è un gruppo di sei uomini, composto dall’azzurro Alessandro Iacchi (Team Corratec-Vini Fantini) in compagnia dei francesi Noa Knecht (Nice Metropole Cote d’Azur), Valentin Tabellion (Van Rysel-Roubaix), Mael Guegan (CIC U Nantes Atlantique), il belga Victor Vaneeckhoutte (Lotto Dstny Develpoment Team) e Morné Van Niekerk (St Michel-Mavic-Auber93). I sei vanno subito d’amore e d’accordo e guadagnano anche quattro minuti e mezzo nelle prime fasi di gara.

Dopo aver lasciato un po’ di margine, il gruppo inizia a fare sul serio. Nelle prime fasi sono la Groupana-FDJ di David Gaudu e la Israel-Premier Tech di Michael Woods a farsi carico dell’inseguimento, con la Decathlon AG2R La Mondiale a finalizzare il tutto: intanto il gruppetto di testa si è sfaldato, con Van Niekerk l’ultimo a resistere in testa fino ai -15.

Si attende dunque il Mont Faron per fare la differenza, con la squadra di Aurelien Paret-Peintre che ha spaccato in due il gruppo, mentre Guillaume Martin (Cofidis) rimane tagliato fuori dalla lotta per la vittoria a causa di un problema meccanico. Romain Gregoire (Groupama-FDJ) screma il gruppo con uno scatto ai -5 dal traguardo, e piano piano rimangono solo in cinque a giocarsi la vittoria. Sono gli ultimi 700 metri al 10% a decidere la corsa: lo scatto che screma il gruppetto è quello di Romain Bardet, ma poi arriva Johannesen che arriva come un treno e si avvia verso la vittoria. Ma commette il peccato mortale di esultare poco prima del traguardo, con Martinez che invece sprinta come se non ci fosse un domani. Il sorpasso arriva proprio sulla linea d’arrivo, con il norvegese beffato che manca l’appuntamento con il primo timbro stagionale.