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Jannik Sinner, ora la prossima frontiera è la terra rossa: non mancano le armi per fare la differenza

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Jannik Sinner

Jannik Sinner ha fatto la storia in questo 28 gennaio 2024. L’altoatesino ha vinto gli Australian Open, sconfiggendo in rimonta il russo Daniil Medvedev (n.3 del ranking) con il punteggio di 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 e diventando il 2° italiano della storia nell’Era Open dopo Adriano Panatta nel 1976 ad alzare il trofeo di uno Slam. A Melbourne il sogno è diventato realtà e Jannik se lo è meritato per il suo percorso e il modo in cui è riuscito ad affrontare le difficoltà.

Il talento non è mai stato in discussione, ma la sua gestione emotiva e soprattutto la capacità di realizzare il vincente nei momenti decisivi  sono state le armi del tennista nostrano in questi ultimi mesi di grandi successi. Niente da fare per Medvedev, che ha pagato a caro prezzo le fatiche nel proprio percorso in cui l’altoatesino si è rivelato migliore, anche perché il moscovita ha perso non poche energie al cospetto di chi come Emil Ruusuvuori non è certo “un fulmine di guerra”.

La consapevolezza di questo successo, condito anche dalla vittoria contro Novak Djokovic in semifinale, potrebbe essere importante quando Sinner si troverà ad affrontare una parte di stagione in cui l’anno scorso ha fatto fatica, ovvero sulla terra rossa. L’essersi imposto al quinto set, in uno Slam, potrebbe essere davvero quel tassello ulteriore nel percorso.

Sul lento il giocatore nostrano non difende tantissimi punti e nella sua rincorsa al vertice potrebbe davvero fare la differenza, grazie all’esperienza maturata in queste due settimane nella terra dei canguri. Le migliorie tecniche, come lo strettino di dritto e l’uso di varie altezze nei colpi potrebbero dargli una mano.

Foto: LaPresse

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