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La gioia di Jannik Sinner: “Buongiorno Italia! Sul match-point ero teso, la vittoria fa parte di un processo”

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Jannik Sinner

Jannik Sinner ha sconfitto Novak Djokovic in quattro set e si è qualificato alla finale degli Australian Open 2024. Il tennista italiano ha firmato un’autentica impresa sul cemento di Melbourne, battendo il numero 1 al mondo che non perdeva in terra oceanica da 33 incontri e che ha alzato al cielo il trofeo per ben dieci volte. Il numero 4 del ranking ATP si è imposto con il punteggio di 6-1, 6-2, 6-7(6), 6-3 e ha staccato il biglietto per l’atto conclusivo dello Slam, il primo della propria carriera. Domenica 28 gennaio affronterà il vincente della sfida tra il russo Daniil Medvedev e il tedesco Alexander Zverev.

Jannik Sinner ha espresso tutta la propria soddisfazione al termine dell’incontro: “È stata una partita durissima. Ho giocato benissimo. Per due set lui ha sbagliato, mi ha dato la sensazione di non stare bene, ho spinto. Sul match point ho sbagliato il diritto, ma fa parte del gioco. Volevo essere pronto per il set successivo, è iniziato alla grande, l’atmosfera è stata stupenda. Non vedevo l’ora di giocare questa partita, è un bene affrontare un giocatore così, puoi imparare da partite come queste, l’ho fatto. Fa tutto parte del processo, sono contento di aver condiviso con voi e il mio team questo incontro“.

Il gioco di Sinner ha messo seriamente in difficoltà Djokovic: “Abbiamo un tennis simile, cercavo di far partire lo scambio sul suo servizio, ma non ti dico le tattiche perché penso che avrò qualche altra partita contro di lui. È un piacere giocare questo torneo, se lo chiamano Happy Slam c’è un motivo. Quando ero più giovane, a 16-17 anni, mi ero allenato con lui a Montecarlo e già lì cercavo di imparare dai migliori. In partita è diverso. Cercavo di essere il più imprevedibile possibile, il servizio è migliorato tantissimo, ho la sensazione di poter migliorare ancora molto, ho una grande squadra con me e cercheremo ancora di migliorarci“.

L’altoatesino ha poi proseguito:Ho iniziato con qualche partita al Kooyong Classic, cercavo di essere pronto per questo torneo, la fiducia dopo il finale dello scorso anno è altissima, mi ha dato la consapevolezza di poter giocare contro i migliori. Domenica sarà la prima finale, vedremo come andrà: scenderò in campo con il sorriso e darò il massimo. Seguirò con attenzione l’altra semifinale, sono un grande fan del tennis, mi piace guardarlo e fa bene. Ora sono anche più tranquillo. Sarà una partita interessante tra due giocatori incredibili. Zverev è tornato al 100% e gioca bene, speriamo che sia una bella partita e vediamo chi ci sarà domenica“.

L’azzurro ha poi chiuso con un messaggio rivolto ai propri affetti:I miei genitori sono a casa e staranno a casa. Sono le 8.15 in Europa, buongiorno. Buongiorno a chi mi è vicino, ai miei tifosi italiani. Poi ci sono Bolelli e e Vavassori in finale di doppio, è bello avere così tanti italiani. Apprezzo questo calore che arriva da casa e anche da dentro lo stadio, Spero di vedervi domenica“.

Jannik Sinner ha poi approfondito cos’è successo sul match-point del terzo set ai microfoni di Eurosport: “Ero teso su quel diritto. Volevo giocare lo sventaglio lungolinea, poi ho pensato di cambiare e giocare in diagonale, ma le gambe non mi hanno aiutato. Ho giocato molto bene il primo game del quarto set, ho avuto delle palle break e non le ho convertite, però mi sentivo pronto fisicamente e mentalmente“.

Terza vittoria negli ultimi quattro incontri disputati contro Novak Djokovic:Hanno inciso le partite di novembre, ma gli Slam sono diversi. Questo era un bel test per capire a che punto ero fisicamente e penso di avere scavato nel profondo nel quarto set, soprattutto sul 3-1 per andare sul 4-1, era l’ultimo game con le palle vecchie. Lo scorso anno averlo affrontato tante volte è stato un privilegio ed è molto meglio affrontarlo in partita piuttosto che allenarci. Sono felice di essere in questa posizione e di poter lottare per uno dei trofei più importanti di questo sport, devo stare tranquillo“.

Foto: Lapresse

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