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Editoriali

Come ha giocato Jannik Sinner stanotte? Serve qualche partita per ritrovare fluidità nel gioco

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Jannik Sinner
Jannik Sinner / Lapresse

Un buon Jannik Sinner all’esordio degli Australian Open 2024, ma ancora distante dalla versione deluxe che aveva strabiliato a novembre tra ATP Finals e Coppa Davis. Ci può stare: si trattava del primo match stagionale in un torneo ATP dopo le due esibizioni al Kooyong Classic, peraltro dopo aver svolto dei carichi di lavoro importanti nel mese di dicembre.

La pratica Botic Van de Zandschulp, che in Coppa Davis aveva sconfitto Matteo Arnaldi nel primo singolare dei quarti di finale tra Italia ed Olanda, si è rivelata più rognosa del previsto. Il 28enne dei Paesi Bassi ha provato chiaramente a giocare la partita della vita, affidandosi al servizio e cercando di prendersi dei rischi eccessivi ed innaturali per il proprio gioco. Ciò però gli ha consentito di non sfigurare al cospetto del n.4 del mondo, sebbene non abbia mai dato la sensazione di poter realmente ambire alla vittoria.

Sinner, dal proprio canto, non ha beneficiato di un servizio formidabile come lo era stato tra Torino e Malaga. Una battuta intermittente, come testimonia il 58% di prime messe in campo, con le quali ha ottenuto il 69% dei punti. La tattica dell’italiano è apparsa più conservativa rispetto alle ultime apparizioni, con meno verticalizzazioni e sporadiche discese a rete.

Il saldo vincenti/gratuiti si è rivelato negativo: 26-37. Il nativo di San Candido ha commesso qualche errore di troppo con il diritto, affidandosi poco alla soluzione lungolinea. Con il rovescio ha invece denotato subito una notevole concretezza, riuscendo con la profondità dei colpi a togliere il tempo all’avversario.

L’impressione è che la condizione di Sinner andrà a crescere strada facendo nel corso del torneo, così come il livello di gioco. I carichi invernali hanno bisogno di essere smaltiti, l’obiettivo è quello di arrivare agli ottavi di finale all’apice per essere pronto poi a sostenere più battaglie ravvicinate. Anche e soprattutto sulla resistenza in un torneo 3 su 5 andranno monitorati i progressi dell’italiano, che al prossimo turno troverà uno tra il qualificato olandese Jesper de Jong (n.148 del ranking) e l’argentino Pedro Cachin (n.72).

Foto: LaPresse