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Scacchi: Dubov-Nepomniachtchi, partita persa a entrambi ai Mondiali blitz 2023. Lo scandalo e le ragioni

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Daniil Dubov, Ian Nepomniachtchi

Per le dimensioni assunte, lo si può ormai definire “lo scandalo di Samarcanda”. In Uzbekistan, infatti, i Mondiali blitz di scacchi 2023, al via oggi e al termine domani, sono oggetto di una controversia non da poco che coinvolge i due russi Daniil Dubov e Ian Nepomniachtchi, protagonisti in negativo dei fatti dell’11° turno della rassegna iridata in questione.

Antefatto: i Mondiali blitz sono quelli che, su 21 turni nel torneo Open e su 17 in quello femminile, mettono di fronte larga parte dei migliori al mondo sul tempo di riflessione di 3 minuti per giocatore più 2 secondi di incremento a ogni mossa. Blitz, lampo, appunto. Dubov e Nepo sono entrati con 8 punti nell’undicesima partita della giornata, in una lotta di testa molto ampia che è tipica di questo evento.

Il ventisettenne moscovita e il trentatreenne due volte protagonista di match per il titolo mondiale si sono così esibiti in un’assurda danza di Cavalli. Sono stati mossi solo quelli, per 12 tratti, prima di farli tornare alle rispettive case di partenza e, poi, siglare la patta. Immediate le reazioni sul web, dove gli internauti seguono abitualmente tutte le partite di primo piano, e sul posto, perché si è interessato del fatto anche l’arbitro capo, Ivan Syrovy, che ha deciso di dare partita persa a entrambi togliendo così loro il mezzo punto “conquistato”.

Si legge nel testo della sentenza: “La partita sulla seconda scacchiera è finita patta dopo la 12a mossa. Dopo l’apertura del successivo turno, e osservando la partita, ho aspettato che i giocatori finissero il 12° turno e ho chiesto loro di confermare se avessero giocato le mosse in questione. Loro hanno confermato di sì. Entrambi non hanno visto alcun problema, riferendo che il turno era iniziato tardi“.

E ancora: “La mia decisione è questa a seguito dell’articolo 11.1 delle FIDE Laws of Chess (regole degli scacchi): i giocatori non devono in alcun modo effettuare azioni che mettano in cattiva luce il gioco degli scacchi. Opzioni disponibili per gli arbitri circa le penalità: articolo 12.9.5, riduzione dei punti realizzati nella partita dal giocatore in torto“.

Infine la ragione: “Ai miei occhi, entrambi i giocatori sono responsabili per questo. Ritengo che si siano accordati prima per il risultato della partita. La mia opinione si basa sulle mosse che hanno giocato“.

In sostanza, per entrambi mezzo punto in meno in classifica. E non solo: dall’archivio di ChessBase India è spuntato un video che da YouTube sta facendo anch’esso il giro del web. In esso, si possono udire in maniera chiara i giocatori che parlano (ovviamente in russo). La sostanza è che Nepo inizia parlando di non rischiare, poi Dubov suggerisce la danza di cavalli. I due discutono dell’ordine di mosse, poi arriva il suggerimento del giocatore con il Nero di non mettere pezzi in presa, mettendo enfasi sul fattore.

La sostanza della questione è che le patte già decise prima di andare alla scacchiera hanno una lunghissima storia, negli scacchi. Si conoscono numerosi dettagli degli scorsi decenni, molti dei quali sviscerati in una larga fetta di letteratura scacchistica. Scarsissima in questo caso la furbizia di Dubov e Nepomniachtchi, che ne hanno discusso proprio di fronte alla scacchiera e con una telecamera puntata sopra di essa. Nondimeno, l’intenzione è stata resa evidente in una maniera davvero ridicola, il che la differenzia da altri casi di accordi più o meno taciti.

E la differenzia anche da quanto fatto notare dal CEO della FIDE Emil Sutovsky: il “double bongcloud” di Magnus Carlsen e Hikaru Nakamura di due anni e mezzo fa. Contesto: i due stavano giocando online all’interno del Champions Chess Tour, in un torneo organizzato proprio dal norvegese. I due avevano pressoché concluso la prima fase del torneo ed erano già qualificati per l’eliminazione diretta, e nessuno poteva essere infastidito da quel che succedeva sulla loro scacchiera. I due hanno aperto con 1. e3 e6 2. Re2 Re7 e, dopo poco, hanno pattato: quella mossa di Re ha scatenato meme a volontà, ma non è stata recepita, per le circostanze, come dannosa per la competitività. Qui ci si trova in ambito FIDE, invece, e Dubov-Nepomniachtchi un peso ce l’ha all’interno della graduatoria finale.

Nondimeno, se le patte per sostanziale precedente accordo sono un fatto storico e conclamato, lo sono anche quelle dopo pochissime mosse: se ne vedono praticamente in ogni torneo e per le ragioni più disparate. Una si è avuta proprio tra Dubov e l’altro russo Vladislav Artemiev, nel precedente ottavo turno, con patta dopo due mosse del Bianco (Dubov) e una del Nero. Più d’uno ha fatto notare che Artemiev era in netto ritardo, di circa un minuto, all’arrivo alla scacchiera: un argomento che, però, regge il giusto, dal momento che lo scorso anno, sempre ai Mondiali blitz, Carlsen è arrivato con 30 secondi rimasti (al netto dell’incremento) nel primo turno e ha battuto ugualmente Vladislav Kovalev. Ieri, poi, ai Mondiali rapid femminili, all’ultimo turno patta tra la poi campionessa russa Anastasia Bodnaruk e la cinese Lei Tingjie dopo appena tre mosse. Poi tra le due si è inserita l’indiana Humpy Koneru, che ha scalzato la cinese dal seondo posto per giocare (ma non riuscire a vincere) lo spareggio blitz con Bodnaruk.

Foto: FIDE / Maria Emelianova (Chess.com)