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Oscar 2023, miglior allenatore: Filippo Volandri mago di Coppa Davis

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Filippo Volandri

L’Italia può contare su validissimi allenatori ed è anche per merito loro se il nostro Paese ha ottenuto risultati superlativi nel corso del 2023. Leader in campo e nello spogliatoio, personalità che hanno saputo trascinare i propri atleti e le proprie Nazionali verso i massimi traguardi in una stagione davvero indimenticabile. OA Sport assegna l’Oscar 2023 al migliore allenatore dell’anno: di seguito la nostra top-3. 

OSCAR OA SPORT 2023, MIGLIOR ALLENATORE: 

ALLENATORE ITALIANO DELL’ANNO: FILIPPO VOLANDRI 

Da giocatore è stato massimo numero 25 al mondo (nel 2007), ha vinto due tornei minori (a Sankt Poelten nel 2004 e a Palermo nel 2006) e ha raggiunto gli ottavi di finale in un torneo dello Slam in un’occasione (al Roland Garros 2007). Una carriera sicuramente dignitosa, condita dall’enorme impresa firmata il 10 maggio 2007, quando sconfisse Roger Federer agli Internazionali d’Italia: nella bolgia del Foro Italico a Roma schiantò l’allora numero 1 del mondo, icona indiscussa del tennis. Il toscano ha lasciato l’attività agonistica nel 2016 e da quel momento si è formato come tecnico, diventando capitano non giocatore della Nazionale Italiana in Coppa Davis dal gennaio 2021. 

Le prime due occasioni non sono andate a buon fine: nel 2021 l’eliminazione ai quarti di finale contro la Croazia, nel 2022 lo stop in semifinale contro il Canada. Tra l’altro Filippo Volandri non ha praticamente mai potuto avere a disposizione tutti gli effettivi nello stesso momento: vedere insieme i migliori Jannik Sinner e Matteo Berrettini, supportati da Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego, è stato sostanzialmente un miraggio. Quest’anno, però, si è rivelato l’anno buono e Filippo Volandri passerà alla storia come il capitano capace di alzare al cielo l’Insalatiera per la seconda volta nella storia, a 47 anni di distanza dalla prima e ultima gioia. Un trofeo di enorme prestigio, caratterizzato da un alone di miticità ed epica che lo rende unico. 

Il modo in cui la Coppa Davis è stata conquistata assume dai contorni surreali: avvio shock nel girone di Bologna con la sconfitta per 3-0 contro il Canada, con Sonego e Musetti impalpabili mentre Sinner e Berrettini non sono a disposizione; Lorenzo Sonego annulla quattro match-point a Nicolas Jarry (se avesse perso gli azzurri sarebbero stati eliminati) e l’Italia batte il Cile per 3-0; poi bisogna sperare che il Canada non perda per 3-0 contro il Cile, il punto di Alexis Galarneau garantisce sostanzialmente i quarti di finale. A Malaga torna Jannik Sinner e diventa mattatore: Olanda battuta in rimonta per 2-1, Serbia battuta per 2-1 dopo che l’altoatesino ha annullato tre match-point consecutivi a Novak Djokovic, Australia stesa per 2-0 in finale.  

Filippo Volandri è allenatore dell’anno per come ha saputo compattare la squadra, fare di necessità virtù, gestire la pressione, smorzare le polemiche dopo la non convocazione di Fabio Fognini e l’assenza di Sinner a Bologna, gestendo tutti gli elementi a disposizione e responsabilizzandoli, lanciando Matteo Arnaldi nella mischia (rischiando contro l’Olanda e venendo ripagato contro l’Australia). Ha raggiunto l’apice da tecnico, dimostrando di avere carattere e attributi notevoli in condizioni decisamente complicate.  

SECONDO POSTO: MAURIZIO MARCHETTO 

Il Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di speed skating ha il merito di lavorare in silenzio e con la massima umiltà, guidando un gruppo dall’enorme talento tecnico e che ha la capacità di ottenere risultati rimarchevoli in serie. Le prestazioni del pattinaggio velocità tricolore meriterebbero maggiore risalto all’interno del panorama sportivo tricolore. 

Maurizio Marchetto possiede le competenze per guidare una rosa sontuosa, trainata da Davide Ghiotto, capace di laurearsi Campione del Mondo dei 10.000 metri nel tempio di Heerenveen (nonché di conquistare l’argento sui 5.000 metri). Il quarto posto nella staffetta maschile e il bronzo iridato di Andrea Giovannini nella mass start sono altre perle di un’annata agonistica rimarchevole e che confermano lo speed skating italiano ai vertici del movimento, con grandi speranze in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. 

TERZO POSTO: STEFANO CERIONI 

Guru indiscusso e assoluto del fioretto. Genio mondiale totale e inavvicinabile. L’Italia si è riappropriata del talento sconfinato di un maestro sconfinato e totale, capace di aprire cicli trionfali facendo sembrare tutto così semplice e scontato. Il Bel Paese ha spadroneggiato in lungo e in largo in una stagione antologica per l’arma dolce della scherma, merito anche di una guida tecnica che ha tracciato un solco ben definito. 

Tommaso Marini si è laureato Campione del Mondo. Alice Volpi ha conquistato il titolo iridato, salendo sul gradino più alto del podio completato da Arianna Errigo (argento) e Martina Favaretto (bronzo). Il Dream Team femminile ha trionfato nella competizione più importante dell’anno (mentre i ragazzi hanno clamorosamente steccato).  

Le due squadre hanno dominato gli Europei (Alessio Foconi, Daniele Garozzo, Filippo Macchi e Tommaso Marini; Martina Batini, Martina Favaretto, Francesca Palumbo e Alice Volpi), Filippo Macchi e Martina Batini hanno fatto loro i titoli continentali individuali (tra le donne addirittura podio tutto tricolore con Favaretto argento e bronzo per Palumbo e Volpi, tra gli uomini bronzo per Bianchi). Si va alle Olimpiadi per sognare in grande. 

ALBO D’ORO MIGLIOR ALLENATORE DELL’ANNO OA SPORT 

2018 – Davide Mazzanti (volley) 

2019 – Alessandro Campagna (pallanuoto) 

2020 – Non assegnato 

2021 – Roberto Mancini (calcio) 

2022 – Ferdinando De Giorgi (volley) 

2023 – Filippo Volandri (tennis) 

Foto: Lapresse