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Sci di fondo

Federico Pellegrino: “Uscito dall’influenza, mi piace il calendario del Tour de Ski. Punti di domanda da sostituire”

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Federico Pellegrino

Federico Pellegrino sta scaldando i motori in vista del Tour de Ski, che scatterà sabato 30 dicembre con una sprint in tecnica libera a Dobbiaco (in provincia di Bolzano). Sarà un trittico in terra pusterese ad aprire la prestigiosa kermesse che si svolge a cavallo dei due anni, precedendo la trasferta di Davos (Svizzera) e l’atto conclusivo in Val di Fiemme. L’azzurro punta a incominciare al meglio, memore del bel quarto posto in classifica generale raggiunto nell’ultima edizione.

Il fuoriclasse di Nus, che nel corso di questa stagione ha sfiorato il podio nella sprint d’apertura in classico a Ruka, ha fatto un punto della situazione: “Oggi abbiamo fatto un classico pre-gara sulla pista di Dobbiaco. Il Tour de Ski si apre con un format a me favorevole, anche se sarà una gara insidiosa. Il tracciato di Dobbiaco è ottimale per ospitare una sprint ed i pretendenti sono numerosi. Ci saranno diverse insidie da gestire“.

Federico Pellegrino ha poi proseguito:Sono uscito dall’influenza che mi ha colpito a metà dicembre e sono curioso di capire come mi comporterà già da domani. Ma ce la metterò tutta perchè il calendario del Tour de Ski mi piace molto con due sprint in tecnica libera, la prove individuali in classico e gli inseguimenti che l’anno scorso mi hanno messo in luce. E poi la final-climb sul Cermis in cui ultimamente mi sono difeso piuttosto bene. Il mio intento è quello di partire bene sin dalla prima tappa, cercando di sostituire i punti di domanda con dei punti esclamativi“.

Spiccano alcune assenze di lusso, tra cui quella del norvegese Johannes Klaebo:Ci saranno diversi assenti, vero. Onestamente credo fosse preventivabile: ho sempre pensato che quattro week-end di gara consecutivi al freddo del nord possano essere impegnativi per il fisico che rischia di indebolirsi. Proprio per questo avevo preventivamente deciso di rinunciare al secondo fine settimane di gara, ma non è servito perché mi sono ammalato lo stesso“.

Foto: FISI/Pentaphoto