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Biathlon

Biathlon, l’Italia maschile si dimostra solida e (ri)trova più di una freccia nella propria faretra

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Elia Zeni

L’Italia del biathlon maschile archivia una fase iniziale di stagione 2023-24 molto solida. Se lo scorso anno il movimento era sorretto da un unico atleta, nell’inverno corrente la situazione è decisamente più rassicurante, poiché i pilastri sono diventati tre.

Tommaso Giacomel resta la stella polare della squadra. Il suo rendimento effettivo rispecchia quello previsto alla vigilia delle competizioni, poiché il ventitreenne trentino fluttua costantemente fra ottavo e ventesimo posto, con ben tre ingressi nella top-ten. Va bene così, il giovane azzurro è dove ci si aspettava potesse essere.

La nota più lieta del mese di dicembre è però rappresentata dal coetaneo Didier Bionaz, che finalmente ha raggiunto quello standard di rendimento al quale era atteso da un biennio. Il ventitreenne valdostano ha faticato a digerire la transizione dal livello junior a quello senior, ma ora vale i primi venti del mondo e sono davvero pochi i coetanei più competitivi di lui. Dunque, pollice alzato con convinzione.

Classifica Coppa del Mondo biathlon maschile 2023-2024: Johannes Thingnes Boe allunga in vetta, 13° Tommaso Giacomel

La squadra ha inoltre recuperato il veterano Lukas Hofer. A dispetto delle 34 primavere e dei tanti problemi fisici che lo avevano costretto a rinunciare de facto all’intero 2022-23, il navigato altoatesino ha dimostrato di poter avere ancora voce in capitolo nel massimo circuito. Si vedrà dove e quando ci sarà l’opportunità di fare voce grossa, basta solo aspettare il momento giusto.

Infine, Patrick Braunhofer ed Elia Zeni stanno guadagnando a pieno titolo il diritto di cittadinanza in Coppa del Mondo. Il venticinquenne sudtirolese e il ventiduenne trentino si battono perennemente per l’ingresso in zona punti, nella quale sono entrati a più riprese. Tutto molto rincuorante e fotografia di un movimento maschile solido, anche in ottica staffetta.

Peraltro, alle spalle dei cinque uomini che rappresentano l’èlite assoluta tricolore, si intravede qualcosa di nuovo anche nei circuiti minori. Parlarne è assolutamente prematuro, ma nell’ottica del 2024-25 (e del probabile innalzamento del contingente a 6 pettorali), si potranno intavolare discorsi interessanti.

Foto: La Presse