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Volley femminile, la presentazione di Julio Velasco: “Concentrato su Parigi 2024, devo pensare solo alla Nazionale”

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Sono state ore un po’ agitate, a precedere la presentazione di Julio Velasco nel ruolo di nuovo CT della Nazionale italiana di volley femminile, già ricoperto nel biennio ’97/’98. Il tecnico argentino, che ha scritto la storia della pallavolo nostrana in riferimento a quanto fatto alla guida della selezione tricolore maschile degli anni ’90, ha accettato una nuova sfida, non ricoprendo più l’incarico di tecnico della UYBA Volley Busto Arsizio.

Velasco avrebbe potuto proseguire con il club in questione fino al 31 dicembre, ma la società evidentemente ha scelto di accelerare i tempi per consegnare la rosa al nuovo tecnico che potrebbe essere proprio l’ex CT azzurro Davide Mazzanti.

“Sono un po’ emozionato, è una grande responsabilità allenare una squadra che ha ottenuto risultati così grandi e che è stata beniamina dei tifosi insieme a quella maschile. Sono molto contento, non c’è modo migliore di vivere la vecchiaia. Voglio ringraziare la UYBA, capisco che si sono trovati in una situazione difficile”, le prime parole del coach sudamericano.

Parlando del suo predecessore: “Molti commenti sul suo conto sono stati ingiusti, ha gestito una situazione complicata. A volte, semplicemente, i cicli finiscono. Era capitato anche a me con la squadra maschile: mi era stato proposto il rinnovo, ma io avevo capito che il ciclo fosse terminato e avevo deciso di passare alla Nazionale femminile“.

Velasco ha poi esposto alcune delle sue idee nella gestione del gruppo: “Io ascolterò tutti, c’è sempre da imparare. Quello che è fondamentale è che ci sia disponibilità totale da parte delle giocatrici. Io terrò sempre conto delle necessità individuali, ma bisogna avere una linea chiara: il mio ruolo è decidere ed è quello che farò. Sarà importante anche il rapporto con i club: io sono del parere che quando uno è impegnato col club deve pensare solo a quello, ma lo stesso deve valere quando è impegnato in Nazionale“.

L’obiettivo, chiaramente, è quello di ottenere la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024: “È un target fondamentale, per ora penseremo solo a quello. Però è fondamentale uno staff che guardi anche oltre, a dopo le Olimpiadi. Non creiamo troppe aspettative, serve una capacità di adattamento alle difficoltà. Anche un campione come Djokovic doveva andare alle ultime Olimpiadi per vincere una medaglia d’oro facile e invece non ha vinto neanche il bronzo. Dovremo farci gli anticorpi per la pressione. Sono sicuro che andremo a Parigi, poi vincere una medaglia è il sogno di tutti, se ce la facessimo tutto il movimento farebbe un gran salto in avanti“.

L’allenatore argentino non si è tirato indietro nel parlare del dualismo Egonu-Antropova: “Se io ho una preoccupazione è per la ricezione, per la difesa, non certo per l’attacco. Se avessi problemi a gestire grandi giocatrice non avrei accettato l’incarico. Secondo me avere due opposte come Egonu e Antropova è la cosa migliore. Poi magari dopo un allenamento cambio idea, ma a oggi la vedo così“.

A conclusione, un pensiero sul mancato doppio incarico (UYBA-Nazionale): “Sono sempre stato contrario, anche quando mi conveniva economicamente. Penso che se uno allena la Nazionale deve concentrarsi solo su quella“.

Foto: Valerio Origo