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Tennis, Adriano Panatta spiega perché Jannik Sinner potrebbe essere l’incubo di Novak Djokovic nel 2024

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Novak Djokovic, Jannik Sinner

Ultimo appuntamento tra scambi di battute serie e spiritose? Lo scopriremo. Di sicuro c’è che Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, amici fraterni sui campi di tennis e nella vita, abbiano offerto una chiave di lettura interessante rispetto a quanto è accaduto in Coppa Davis a Malaga nell’ormai noto Podcast “La Telefonata”, pubblicato su Spotify.

Nella puntata della serie, dal titolo “Più felici di loro“, si è parlato del valore del successo in Davis dell’Italia, ricordando quanto fatto proprio da loro nel lontano 1976, quando la competizione però aveva un format molto diverso e in cui bisognava fare i conti con match su diverse superficie e in trasferta. In sostanza, come dichiarato da Bertolucci: “L’Italia ha vinto il campionato del mondo indoor quest’anno“.

L’aspetto focale della conversazione tra i due ex grandi giocatori è stato, come si può intuire, sulla valenza della terza sfida in dodici giorni tra Novak Djokovic (n.1 del mondo) e Jannik Sinner (n.4 del ranking). L’altoatesino si è imposto al termine di una partita incredibile, sullo score di 6-2 2-6 7-5, salvando tre match-point consecutivi nel terzo set, cosa che non era mai accaduta in un confronto con l’asso serbo protagonista.

Panatta, da questo punto di vista, è tornato sulle considerazioni già fatte in Rai, precisando meglio il concetto: “Ho detto che Sinner diventerà l’incubo di Djokovic e se accade, come io credo, lo farà smettere di giocare come è successo in passato con altri grandi campioni. Del resto, Jannik tira forte come lui, si muove più o meno come il serbo da fondo e di testa forse è ancora meglio, perché più fresco. Se Djokovic comincia a perderci una o due volte potrebbero esserci delle ripercussioni, dal momento che non ammetterebbe di non essere più il n.1 indiscusso“.

L’ex campione ha poi aggiunto: “Attenzione poi ad Alcaraz, perchè ce lo siamo anche un po’ dimenticato, ma è un fuoriclasse anche lui“. Non resta che attendere i riscontri sul campo già a partire dai prossimi Australian Open, che nel mese di gennaio saranno l’evento clou da seguire.

Foto: LaPresse