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Olimpiadi

Rugby a 7, alle Olimpiadi 2024 la Francia vuole portare le sue stelle migliori

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Antoine Dupont

Manca meno di un anno a Parigi 2024 e la Francia padrona di casa vuole presentarsi al meglio in ogni disciplina sportiva. Anche in una dove sulla carta non parte coi favori dei pronostici, come il rugby a sette. E dopo aver chiuso al quarto posto le Sevens Series dell’anno scorso, ora in vista delle Olimpiadi i Bleus potrebbero schierare alcune stelle mondiali del rugby a XV.

Il primo giocatore a essersi candidato per un posto alle Olimpiadi è stato il mediano di mischia Antoine Dupont. Eletto miglior giocatore al mondo nel 2021, Dupont è probabilmente il miglior numero 9 in circolazione oggi, unendo una fisicità massiccia a un’ottima velocità e a una visione del gioco unica. Un giocatore che nel rugby a sette si adatterebbe velocemente e che può fare la differenza. Ma, come detto, non è il solo a voler prendersi un anno sabbatico dal rugby a XV per concentrarsi in vista di Parigi 2024.

Dalla Francia, infatti, rimbalzano le voci di altri tre papabili candidati. Il primo è Arthur Vincent, centro del Montpellier e con 18 caps all’attivo con la Francia, di cui due agli ultimi Mondiali. Il secondo nome è quello di Sekou Macalou, terza linea dello Stade Français, con 20 caps all’attivo con la Francia e anche lui con due presenze ai Mondiali. Due giocatori di assoluta qualità, anche se non delle prime donne nella Francia ovale.

Il quarto nome, invece, potrebbe essere un altro crack come Dupont. Si parla, infatti, di un ballottaggio tra Damian Penaud e Louis Bielle-Biarrey. Penaud è una delle ali più forti degli ultimi anni a livello mondiale, ha 47 caps con la Francia e ha segnato 35 mete con la nazionale. Bielle-Biarrey, invece, è considerata la stella di domani dei Bleus, con soli 20 anni, ma già 7 presenze in nazionale e cinque mete segnate.

Una Francia che si presentasse alle Olimpiadi 2024 con Dupont, Vincent, Macalou e uno tra Penaud e Bielle-Biarrey sarebbe una squadra che può puntare a una medaglia sicuramente. Certo, i giocatori dovrebbero probabilmente rinunciare al prossimo 6 Nazioni e alternare gli impegni con il club con un allenamento specifico per il rugby a sette. Ma ci fossero a Parigi, allora lo spettacolo sarebbe assicurato.

Foto: LaPresse