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Calcio

Pagelle Salernitana-Napoli 0-2: i voti. Raspadori perfetto falso nove, per Elmas un gol che dà fiducia. Buon debutto dal 1′ per Tchaouna, Dia evanescente

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Foto: LaPresse

SALERNITANA

Ochoa 6: molto impegnato nella prima frazione, viene trafitto dal gran diagonale di Raspadori ma nega più volte il raddoppio al Napoli prima di capitolare sul colpo da biliardo di Elmas.

Mazzocchi 5,5: Inzaghi gli lascia possibilità di svariare sulla destra e il terzino campano non si fa pregare, provando a fare il cavallo pazzo appena può. Solo che con Olivera in versione roccia crea davvero pochi pericoli. (all’81’ Botheim SV)

Fazio 5: torna titolare dopo l’assenza con il Genoa, ma con l’attacco del Napoli che non regala punti di riferimento viene costantemente preso in mezzo (Al 69′ Daniliuc 5,5: non cambiano le cose con il suo ingresso, le folate del Napoli lo mettono spesso in difficoltà.)

Pirola 6: tra i due centrali è quello che appare più solido, riuscendo a tenere il passo con Politano e Raspadori quando gravitano sulle sue parti. Il meno peggio della difesa granata.

Bradaric 5: sulla sinistra spinge molto poco, e quando si fa vedere in fase offensiva risulta quasi sempre impreciso. Straperde il confronto con Di Lorenzo.

Legowski 5,5: prestazione ordinata, senza troppi orpelli da parte sua. Tra i due mediani è quello che ha più libertà di azione offensiva, ma da questo punto di vista il polacco è da rivedere. (Al 69′ Bohinen 5,5: Inzaghi gli chiede di condurre il pressing, ma non sfrutta la maggiore freschezza rispetto a Zambo Anguissa e Lobotka)

Coulibaly 5,5: chiamato a fare legna, e con Zambo Anguissa di fronte mica è facile. Tiene botta per quanto ne ha, ma alla lunga scompare sempre più dal campo, con il centrocampo napoletano che prende il sopravvento.

Tchaouna 6: dopo aver fatto onde in Coppa Italia arriva la prima opportunità da titolare in campionato per il francese. Spinge appena può, creando anche qualche grattacapo a Olivera che si difende bene. Un’opzione in più per Inzaghi

Candreva 5,5: leader tecnico della squadra senza se e senza ma. Ma in posizione centrale nel 4-2-3-1 di Inzaghi perde un po’ i punti di riferimento, perdendosi un po’ nella confusione della manovra granata. (Al 77′ Kastanos SV)

Dia 5: parte dall’esterno sinistro ma con la possibilità di poter andare dove vuole sulla trequarti offensiva. Regala così imprevedibilità alla manovra della Salernitana, ma si perde la sua letalità sotto porta, non sporcando nemmeno i guanti a Meret.

Ikwuemesi 5: confermato dopo il gol con la Sampdoria in Coppa Italia, ma Ostigard e Rrahmani sono due clienti completamente diversi da affrontare. Svaria molto, si impegna ma non crea problemi alla difesa dei campioni d’Italia. Rimandato. (Al 69′ Stewart 5: come il suo compagno. Ha una palla giocabile, il suo tiro viene murato dalla difesa del Napoli. Poi più nulla.)

All. Filippo Inzaghi 5,5: ha il merito di presentare all’Arechi una squadra grintosa e che non ha paura di giocarsela, un atteggiamento che dovrà esserci anche nelle prossime partite. Ma la scelta di Dia sull’esterno con Ikwuemesi prima e Stewart dopo come riferimento centrale non convince.

NAPOLI

Meret 6: non viene chiamato a miracoli contro i granata, che vengono spesso disinnescati in precedenza dalla difesa avversaria. Una giornata di ordinaria amministrazione.

Di Lorenzo 6: con la Salernitana molto bassa, il capitano azzurro può sprigionare i suoi cavalli in piena libertà portando sovrannumero sulla destra appena può. Va anche non lontano dal gol al 65′ con una torsione alta da buonissima posizione.

Ostigard 6,5: chiamato a sostituire Natan, preferito al rientrante Juan Jesus. Cerca spesso l’anticipo nel primo tempo su Ikwuemesi, dandogli il ‘benvenuto’ in Serie A. Di testa le prende tutte.

Rrahmani 6: il leader della difesa del Napoli passa un pomeriggio relativamente tranquillo; le frecce granata corrono tanto ma senza creare veri e propri pericoli.

Olivera 6,5: preferito a Mario Rui sulla sinistra per la sua fisicità, ogni tanto si lascia andare a qualche intervento in impostazione un po’ troppo lezioso. Prestazione perlopiù difensiva da parte sua, da un suo recupero nasce il 2-0 di Elmas.

Zambo Anguissa 6: ha sempre un atteggiamento quasi annoiato in mezzo al campo, forse consapevole di avere due marce in più rispetto ai dirimpettai. Partita senza affanni per lui.

Lobotka 6,5: meno compiti difensivi con Zambo Anguissa al suo fianco e può agire da playmaker come piace a lui. Propizia il gol di Raspadori con un delizioso tocco d’esterno, come mette ordine lui nessuno.

Zielinski 6: oggi inventa poco, lasciando il palcoscenico a Raspadori e Kvaratskhelia, ma si ritaglia il suo spazio quando impegna Ochoa con una bella conclusione al volo. Tiene le carte migliori nascoste per un’altra mano. (All’86’ Cajuste SV)

Politano 7: forse l’uomo più in forma del Napoli da inizio stagione. Con Di Lorenzo si trova praticamente ad occhi chiusi e quando può libera il suo sinistro: palo in avvio di secondo tempo ad Ochoa battuto. (Al 77′ Lindstrom SV)

Raspadori 7: non dà riferimenti alla difesa granata ed è lui a sbloccare la partita con un gran destro da posizione defilata. Ochoa gli nega il raddoppio in almeno un paio di occasioni. In posizione centrale, da falso nove, è molto più determinante. (Al 68′ Simeone 5,5: prova a farsi vedere per guadagnare minuti nelle gerarchie di Garcia, ma sbaglia molto spesso la scelta, provando un paio di volte dei tiri improbabili.)

Kvaratskhelia 6,5: quando ha il pallone tra i piedi ha sempre la chance di poter far male, anche se in alcune occasioni tiene probabilmente la sfera un po’ troppo tra i piedi. Sta di fatto che il solo possesso della sfera da parte del georgiano fa sempre tremare le gambe agli avversari. (al 68′ Elmas 7: un gol che potrebbe ridargli un po’ di fiducia. In questi primi mesi è stato uno dei grandi punti interrogativi di questo Napoli, con gli spazi aperti si inventa un bel colpo da biliardo che può ridargli un po’ di minutaggio.)

All. Garcia 6,5: chiede attenzione ai suoi, non sottovalutando l’impegno, e ottiene i tre punti che servivano senza strafare. Il suo Napoli sa ormai fare il grande con le piccole, ma ora deve imparare a farlo anche nei big match.