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Nuoto, Assoluti con vista Parigi. A Riccione si scoprono le carte in vista di una stagione incredibile

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Thomas Ceccon

Un Mondiale, un’Olimpiade e (forse) anche un Europeo nella stessa stagione non si erano mai visti prima ma forse si vedranno ancora in un futuro dove la visibilità potrà avere più forza della tradizione. La stagione 2024 del nuoto è già iniziata e vive da martedì a giovedì a Riccione la sua apertura ufficiale, anche se Coppa del Mondo e i vari meeting delle scorse settimane qualcosa hanno già detto.

Sono Assoluti, in vasca lunga, a novembre, con vista già su Parigi per chi sarà più bravo e per chi lo sarà meno, ma comunque bravo, con pass mondiale, roba per cui un nuotatore, un decennio fa, avrebbe dato un rene e che adesso sembra quasi un ripiego.

Chi più o chi meno, un po’ tutti i grandi protagonisti del nuoto azzurro hanno preparato al meglio questi Assoluti che, tra l’altro, precedono di meno di una settimana gli Europei di Otopeni in vasca corta, altro appuntamento stagionale di livello internazionale che per molti sarà più un diversivo o un divertimento che altro.

L’Italia si presenta con qualche certezza e tanti interrogativi in vista della stagione più importante. Fukuoka a luglio ha confermato che l’Italia c’è, che i campioni della migliore generazione di sempre sono competitivi ma che a livello mondiale c’è stata un’accelerazione forte da Tokyo in poi e dunque salire (ancora) sul podio olimpico, anche per i campioni veri che esprime il nuoto azzurro, sarà tutt’altro che scontato.

Riccione in questi giorni ricorderà un po’ quegli svincoli delle grandi città dove si incrociano le direttrici principali e dove ognuno ha ben chiara la strada da prendere, una sorta di mega-incrocio dove si incontrano esigenze e obiettivi differenti, dai big che hanno come chiodo fisso la qualificazione olimpica e niente altro, a quelli che puntano forte sul Mondiale e poi si vedrà, a quelli che, al momento, si sono concentrati sull’Europeo in vasca corta che potrebbe regalare soddisfazioni internazionali e poi anche in questo caso si vedrà, fino a quelli che magari finora si sono nascosti ma sanno di avere potenzialità per esserci da qualche parte, bisogna solo capire dove perché l’imbarazzo della scelta non manca.

Il primo gruppo è ristretto, fino a un certo punto, perché almeno un paio di staffette da medaglia l’Italia le ha e la staffetta ha bisogno di almeno quattro protagonisti. Ci sono dentro Thomas Ceccon, campione universalmente riconosciuto, che vuole qualificarsi subito per Parigi, come Simona Quadarella, reduce da un stagione di altissimo spessore e ancora su ottimo livello nelle prime uscite stagionali, Nicolò Martinenghi, sempre sul podio nelle grandi manifestazioni internazionali negli ultimi anni, e una Benedetta Pilato apparsa in gran forma anche sulla distanza per lei sempre meno ostica dei 100 rana, l’unica che conta nella stagione olimpica.

Assieme a loro la batteria dei velocisti, da Alessandro Miressi a Leonardo Deplano, da Lorenzo Zazzeri a Manuel Frigo, senza dimenticare qualche volto nuovo o qualche atleta esperto che può ancora dire la sua, pronti a giocarsi un posto in una staffetta che nelle ultime stagioni non ha mai mancato l’appuntamento col podio e infine c’è la 4×100 mista da qualificare e da riportare ai livelli che le competono perché i successi di Tokyo, Budapest e Roma, non restino una splendida ma veloce parentesi. Il problema, al momento, è rappresentato dalla farfalla con Matteo Rivolta che fatica a tornare sui suoi livelli dopo aver risolto qualche problema fisico e le alternative che tardano ad arrivare (magari qualcosa si inizierà a vedere da Riccione).

A ruota c’è un gruppo di atleti che magari non può aspirare, per limiti fisiologici o di condizione attuale, alla qualificazione immediata per Parigi ma che può puntare a ben figurare al Mondiale di Doha e magari costruire le basi per una presenza olimpica di qualità. Alberto Razzetti, tanto per fare un nome di un atleta atteso anche all’Europeo in corta, ma poi Sara Franceschi, per rimanere in ambito misti, le raniste, Martina Carraro, che inizia qui quella che potrebbe diventare la sua ultima stagione, Arianna Castiglioni, Lisa Angiolini e la nuova leva imolese Anita Bottazzo, il gruppo degli specialisti dei 200 stile e del mezzofondo, come Marco De Tullio, Matteo, Ciampi e Filippo Megli su tutti, che avranno il compito di qualificare per Parigi anche una staffetta che potrebbe regalare soddisfazioni.

Ci sono anche Margherita Panziera, reduce da un’annata non semplice, nei 200 dorso, Lorenzo Mora che si vuole togliere di dosso l’etichetta di specialista della vasca corta (dove cercherà di fare comunque benissimo tra una settimana a Otopeni) e di scudiero di Ceccon, puntando soprattutto sui 200 dorso in vasca lunga, dove troverà un avversario puntuale come Matteo Restivo, Federico Burdisso, anche lui reduce da un paio di stagioni non semplici con tanti cambiamenti ma che può sfoderare nuovamente la zampata del campione qual è e ci sono i ranisti imolesi, Simone Cerasuolo e Federico Poggio che possono aspirare a fare bene su tutti i campi ma che, stante la presenza di Martinenghi, si giocheranno probabilmente, l’unico posto disponibile a Parigi a suon, si spera, di prestazioni di grande livello.

E poi ci sono gli outsider, coloro su cui puntare è rischioso ma potrebbe rivelarsi soddisfacente, da Silvia Di Pietro a Michele Lamberti, da Elena Di Liddo a Giacomo Carini, a Francesca Fangio, a Costanza Cocconcelli, da Sofia Morini a Chiara Tarantino (che avranno il compito di portare la 4×100 stile libero a Parigi e nel frattempo possono prendersi belle soddisfazioni a livello individuale) , tanto per fare qualche nome eccellente in grado di piazzare l’exploit quando meno te lo aspetti e comunque tutta gente preziosissima in chiave staffette.

L’ultimo capitolo lo meritano gli emergenti, che non per forza devono essere giovanissimi, ancora in età scolastica. Ce ne sono, per fortuna, tanti e possono fare bene, anche se non è questo l’appuntamento clou per loro. Alcuni hanno già concluso il loro percorso giovanile e stanno combattendo per essere competitivi a livello assoluto con alterne fortune, basti pensare ad una Giulia D’Innocenzo che sembra pronta per il grande salto, alle sorelle Noemi e Antonietta Cesarano, a Gabriele Brambillaschi che si è fatto notare nella velocità nei primi meeting di stagione. E poi ci sono i giovanissimi veri, quelli che si sono fatti valere nei vari eventi internazionali che hanno caratterizzato il 2023 e potrebbero ben presto essere proiettati da protagonisti nel mondo dei più grandi. Le velociste Sara Curtis e Matilde Biagiotti, i velocisti Lorenzo Ballarati e Davide Passafaro, i mezzofondisti molto interessanti Alessandro Ragaini e Filippo Bertoni, i dorsisti Christian Bacico e Daniele Del Signore, la dorsista Giada Gorlier, il farfallista Andrea Camozzi, le farfalliste Helena Musetti e Anna Porcari, le specialiste dei misti Giada Alzetta e Chiara Della Corte.

Manca un nome, quello di Gregorio Paltrinieri che come primo obiettivo ha qualificarsi per Parigi attraverso i Mondiali di Doha che preparerà quasi solo per le acque libere, rinunciando anche all’Europeo in vasca corta. Greg ha ancora voglia di stupire e di giocarsela, anche in piscina, nonostante quello che si è visto a Fukuoka non deponga totalmente a suo favore ma i lottatori non si tirano indietro, mai.

Foto Lapresse

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