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ATP Parigi-Bercy, Dimitrov fa l’impresa su Medvedev: russo ko al terzo, parte bassa del tabellone decimata

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La parte inferiore del tabellone di Parigi-Bercy si spoglia sempre di più di teste di serie. Dopo il ko di ieri di Carlos Alcaraz, arriva anche la sconfitta di Daniil Medvedev al secondo turno dell’ultimo 1000 stagionale: Grigor Dimitrov riesce ad avere la meglio del terzo giocatore del mondo dopo una battaglia di quasi tre ore, chiusa sul 6-3 6-7 7-6, confermandosi come una mina vagante quando le cose vanno tutte nel verso giusto: il bulgaro raggiunge così Alexander Bublik agli ottavi ed apre la parte bassa del seeding a molteplici possibilità, con Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud come migliori giocatori rimasti per classifica.

Il match sembra impostarsi immediatamente sugli scambi lunghi, ma Medvedev appare alquanto inquieto. Il primo game al servizio diventa subito critico: da sopra 40-15 regala il break a Dimitrov con tre errori di dritto e un doppio fallo sulla palla break. Ci vuole una reazione d’orgoglio per lui, che arriva nel quinto gioco in cui inizia finalmente a spingerla e a metterla sul suo gioco, lungo e logorante: ci vogliono quattro palle break per rimettere la sfida in linea di galleggiamento, ma contro ha un giocatore che quando tocca le note alte, può regalare sinfonie. E accade così nel sesto gioco, tessendo il suo gioco alla perfezione e riprendendosi quel margine che lo porta a chiudere sul 6-3.

La seconda frazione vede inizialmente il russo avere più controllo della sfida, che inizia ad avere un gioco più profondo e più consono alle sue caratteristiche. Il break arriva nel sesto game, con Medvedev che va dunque a servire per il set, ma lì la frazione si evolve in maniera inaspettata: riemerge il talento di Dimitrov che riacciuffa la sfida e, dopo il break del 5-4, salva anche due set point con due discese a rete. Per ‘caricarsi’, il numero 3 al mondo trova un pretesto per inimicarsi il pubblico, infastidendosi per il ciarlare tra un punto e l’altro, e di tutta risposta trova altre tre palle break nell’undicesimo game, da cui però il bulgaro sopravvive. Ma nel tiebreak è buona la settima chance: due ore di gioco e si va al terzo.

Che però vede il bulgaro far fuoriuscire in maniera più sovente il suo talento, riuscendo così ad approfittare di un Medvedev che al servizio non performa più. Il russo è costretto a salvare due palle break in apertura, ma il problema più grande è che non fa più la differenza negli scambi lunghi, e nel sesto gioco arriva il sorpasso per Dimitrov. Ma il finale diventa un nuovo psicodramma. Il numero 17 al mondo va a servire per il match, ha quattro occasioni per chiudere ma pecca sempre di imprecisione e arriva un break salvifico per Medvedev. Che rischia ancora sul suo servizio, ma per due volte viene graziato dal suo avversario, che non chiude per centimetri e venendo costretto al tiebreak. Ma i problemi al servizio del numero 3 del tabellone vengono nuovamente fuori, due minibreak spingono Dimitrov ad avere altre quattro palle match: la settima totale è l’occasione giusta, chiudendo con un’ottima volée a rete sul passante avversario.

Dimitrov che ottiene molto dal servizio, con otto ace (e soli due doppi falli) e mettendo in campo il 69% di prime, convertite con un ottimo 64/83. Ma sono i 46 punti conquistati in risposta, equamente distribuiti tra prime e seconde, a dare un grosso boost. Decisivi nei suoi 47 vincenti a segno la costanza a rete: Dimitrov chiude con questo fondamentale con un ottimo 33/39, costringendo spesso Medvedev a giocare un tennis poco convenzionale, dimostrato dal suo 14/30 nello stesso dato.

Foto: LaPresse