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Zelensky dopo la sospensione del Comitato Olimpico Russo: “Tutti dovrebbero rispettare l’integrità territoriale”

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Bandiera olimpica Olimpiadi

Malgrado i rapporti difficili tra le due parti il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha espresso una significativa soddisfazione dopo la decisione del CIO di sospendere il Comitato Olimpico Russo dopo che questo aveva riconosciuto come sue delle entità in realtà appartenenti al Paese Ucraino.

Zelensky infatti, che più volte ha fortemente criticato Thomas Bach e il Comitato Olimpico Internazionale per la scelta di riammettere a descrizione delle Federazioni gli atleti esclusi (seppur sotto bandiera neutrale e se “contrari” alla guerra), ha commentato l’accaduto additando la Russia di utilizzare lo sport come un’altra arma di guerra:

“Tutti nel mondo dovrebbero rispettare l’integrità territoriale delle nazioni e la Carta delle Nazioni Uniteha detto il Presidente nelle parole raccolte da Insidethegames se qualcuno in Russia pensa di poter usare lo sport e il movimento olimpico come un’arma, sicuramente non funzionerà. Grazie a tutti coloro che difendono i principi dell’olimpismo.”

Olimpiadi, in Russia si teme una “Diaspora” di atleti. Qualche stella cambierà bandiera pur di tornare sul palcoscenico internazionale?

Non è tardata ad arrivare però anche la reazione della Russia che, per mezzo della portavoce del Ministro degli Esteri Russo Maria Zakharova, ha accusato il CIO di non avere polso e di farsi condizionare eccessivamente dagli Stati Uniti: “La sospensione dell’adesione al Comitato Olimpico russo è un’altra conferma dei processi distruttivi che stanno guadagnando slancio all’interno del CIO sotto la pressione di Washington. Tali azioni motivate politicamente da parte dei funzionari sportivi internazionali portano alla corrosione dell’intero sport mondiale. I doppi standard e la deliberata segregazione basata sulla nazionalità dimostrati dalla leadership del CIO rappresentano una palese violazione dei diritti degli atleti russi e, in definitiva, una violazione dei diritti umani fondamentali”. 

Foto: LaPresse