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Tennis, l’ascesa di Ben Shelton: l’avversario di Jannik Sinner a Vienna fa paura

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Ben Shelton

Il meglio deve ancora venire? Lo scopriremo. Di sicuro sta destando non poca sensazione l’ascesa di Ben Shelton nel massimo circuito internazionale tennistico. L’affermazione di ieri nell’ATP500 di Tokyo, la prima per il classe 2002 degli States, ha il sapore di una raccomandata con ricevuta di ritorno. La crescita esponenziale che Shelton sta avendo, nella sua prima vera stagione a livello professionistico, non può essere sottovalutata.

Del resto, raggiungere ufficialmente la top-15 da oggi, dopo che 2023 sono arrivati i quarti degli Australian Open e le semifinali negli US Open, è assolutamente rimarchevole. Se si riavvolge il nastro e si guarda all’inizio del 2022, scopriamo un tennista numero 569 del mondo e addirittura nemmeno primo singolarista della sua squadra alla University of Florida, gestita da papà Bryan, capace di spingersi in carriera al massimo di n.55 ATP nel lontano 1992.

Alla fine della fiera, il suo 2023 era iniziato nella top-100 (n.96) e ora lo ritroviamo sempre più vicino al vertice, con chance (poche) di qualificarsi alle ATP Finals di Torino. La domanda che viene spontanea è la seguente:

CHE GIOCATORE È BEN SHELTON?

Un tennista che pratica un gioco verticale, in cui il servizio è un’arma eccezionale, seppur non ancora continua, e in cui il dritto è il colpo naturale con cui ottenere dei vincenti da ogni posizione. Un giocatore alto e ben strutturato fisicamente lo statunitense, dedito anche al football americano, che sa muoversi bene ed è in grado di ribaltare lo scambio. Sa alternare bene i colpi, fa un buon uso dello slice di rovescio ed è in grado di interpretare molto bene la transizione verso la rete. In più è un mancino e gli appassionati di tennis sanno come questa caratteristica sia un plus.

Un tennista con ancora margini di miglioramento, specialmente quando è costretto alla difesa sul lato destro del campo, ma anche da questo punto di vista nelle ultime settimane si sono notati dei miglioramenti. Impara in fretta il ragazzo e i risconti sono quelli che sono.

AVVERSARIO DIFFICILE PER SINNER A VIENNA

Ecco che il destino ha creato lo scenario di una rivincita tra l’americano e Jannik Sinner. I due, infatti, si sono incrociati per la prima volta nel Masters1000 di Shanghai, a livello di ottavi di finale, e ha vinto Ben in tre set, al termine di un lottato tie-break del terzo set. Avrà modo di rifarsi Sinner nel primo turno a Vienna? Magari, Shelton qualche tossina potrà averla per il lungo viaggio, un po’ come l’aveva il ragazzo altoatesino in quel confronto, dopo il trionfo a Pechino. Sarà una sfida interessante, peccato si tratti solo di un primo turno.

Foto: LaPresse