Seguici su

Senza categoria

Perché Jannik Sinner attende da 2 anni la rivincita con Tiafoe: l’atteggiamento scorretto non è stato dimenticato

Pubblicato

il

Frances Tiafoe

Ritrovarsi dopo circa due anni nello stesso luogo.  Era il 30 ottobre 2021 e Jannik Sinner e Frances Tiafoe si confrontavano per staccare il biglietto per la Finale dell’ATP500 di Vienna. Un match in cui per buona parte del confronto Sinner aveva fatto il bello e cattivo tempo e non è un caso che tutto sembrava apparecchiato per una vittoria dell’altoatesino, avanti 6-3 5-3 e servizio.

Ed ecco che il buon Tiafoe ha dato libero sfogo alla sua personalità, fortemente istrionica, per cercare di distrarre chi invece sembrava in missione. Una personalità estroversa quella di Frances, usata ad arte per far perdere la concentrazione al serioso Jannik, improvvisando gag con il pubblico, scherzando con il giudice di sedia e scambiando battute con lo stesso Sinner al cambio di campo.

Uno spettacolo per ingraziarsi le simpatie della platea, che fece non poco innervosire l’altoatesino. Per inesperienza, il tennista nostrano cadde nella trappola tesa dal suo rivale e perse in maniera incredibile con lo score di 3-6 7-5 6-2.

Questa volta ha davvero esagerato. Già fin dall’inizio, al cambio campo, commentava il mio servizio. Io non ho risposto. Forse devo imparare a fronteggiare diversamente questi atteggiamenti, magari dovevo parlare. Non so, di sicuro mi ha tirato addosso tre volte, si è buttato a terra quando ho fatto punto, il cinque al pubblico…francamente troppo“, le parole dopo l’incontro dell’italiano.

Un Tiafoe che aveva potuto sfruttare anche l’accondiscendenza del giudice di sedia, che mai gli aveva fatto presente di infrangere ripetutamente il tempo massimo entro il quale un giocatore deve riprendere il gioco da un punto all’altro. Magari queste infrazioni hanno pesato sul risultato finale, ma di sicuro per Sinner quella fu una sconfitta amara. Vedremo se quest’oggi, nel nuovo incontro sul “luogo del delitto” ci sarà modo per rifarsi.

Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer