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MotoGP, Fabio Di Giannantonio si mette in vetrina. Il sogno è Honda HRC, il rischio è la retrocessione in Moto2

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Fabio Di Giannantonio è un pilota attualmente senza contratto per il 2024. Honda è un team attualmente senza un pilota per il 2024. Logica vorrebbe che… Fermi tutti. Nel mondo reale ci sono logiche che vanno oltre quella puramente matematica, dove uno più uno fa sempre due. Un sogno vedere Diggia con una tuta Repsol HRC? Molto probabilmente sì, nonostante Marc Marquez abbia (involontariamente) inguaiato entrambe le parti in causa.

Il catalano, decidendo di rescindere con un anno d’anticipo il contratto dal quale era legato alla Casa giapponese, l’ha privata della propria punta di diamante e costretta a cercare tardivamente un sostituto. Al contempo, legandosi al Team Gresini, il sei volte Campione del Mondo della MotoGP ha disarcionato il venticinquenne romano dalla sella di una Ducati con la forza dell’ubi maior minor cessat.

Honda si sta guardando attorno e, secondo voci di corridoio provenienti dalla Spagna (attendibili, perché la fonte è la stessa che ha anticipato il passaggio di MM93 in Gresini, ritenuto fantascienza solo pochi mesi fa), vorrebbe puntare su Miguel Oliveira. C’è un nodo da sciogliere, però, ovvero il contratto da cui il portoghese è vincolato in ottica 2024. Il Team RNF non è certo ben disposto nel veder partire la propria punta di diamante e la stessa Aprilia non sarebbe felice di perdere un valido centauro come il lusitano in favore di una diretta concorrente.

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Di sicuro, con le sue ultime performance, Di Giannantonio ha dimostrato di valere la MotoGP. S’è svegliato tardi, ma il 4° posto di Mandalika e soprattutto il podio di Phillip Island testimoniano come il romano sia degno della massima categoria. Possibilità di rimanerci, però, ne sono rimaste poche.

Honda HRC, se dovesse convincersi a puntare su di lui nel caso Oliveira si rivelasse irraggiungibile. Honda LCR, se la Casa madre dovesse affidare una RC213V ufficiale a Johann Zarco, prelevandolo dalla struttura satellite. Aprilia RNF se Oliveira dovesse viceversa liberarsi dall’attuale contratto. Tutti sentieri, ora come ora, impervi. Ognuno di essi passa dal fatto che debba essere scardinato almeno un vincolo contrattuale altrui.

Dunque cosa accadrebbe a Diggia se non potesse rimanere in MotoGP? L’ipotesi più probabile è rappresentata da una retrocessione in Moto2. Fantic e Speed Up hanno ancora un posto libero. L’alternativa può essere la Superbike, ma forse a quel punto sarebbe meglio accettare il declassamento nella categoria cadetta con la consapevolezza che quello alla top-class possa essere solo un “arrivederci” e non un precoce, quanto immeritato, “addio”.

Foto: Valerio Origo