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Il balzo di Sinner, le fatiche di Musetti, la crescita di Arnaldi e gli acciacchi di Berrettini: le montagne russe del tennis italiano

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Jannik Sinner

Jannik Sinner ha appena vinto il suo terzo titolo dell’anno ed è diventato il numero quattro del mondo, Matteo Arnaldi prosegue la sua crescita imponente e continua a scalare il ranking. Le gioie del tennis italiano che fanno da contraltare alle continue fatiche di un Lorenzo Musetti, dal rendimento sempre troppo altalenante e che fatica a trovare una certa solidità, e agli acciacchi di un Matteo Berrettini, che sta vivendo un’altra stagione sempre in balia degli infortuni.

Una montagna russa persistente quella dell’Italia del tennis, un continuo su e giù per un movimento sicuramente in grande salute (sono cinque gli azzurri in Top-100 e con dei giovani che possono ulteriormente crescere e salire di rendimento), ma che non riesce mai ad essere sostanzialmente sulla stessa linea. Se c’è un Sinner esaltante, ci si ritrova un Musetti che perde con il numero 184 della classifica mondiale. All’esplosione di un ragazzo talentuoso come Arnaldi fa da contraltare la caduta nel ranking dell’infortunato Berrettini.

Ovviamente Sinner è il faro, il punto di riferimento del nostro tennis. L’altoatesino sta vivendo un momento assolutamente magico, con la strepitosa cavalcata nell’ATP 500 di Pechino e la posizione numero quattro nel ranking mondiale. Jannik ha dato prova di saper andare oltre anche agli attacchi e alle critiche piovute dopo la sua mancata partecipazione alla Coppa Davis, pensando solo al campo e al tennis giocato. I frutti si sono visti in Cina, battendo in rapida successione Carlos Alcaraz (per la quarta volta) e Daniil Medvedev (prima volta in assoluto).

Un Sinner che fa da traino e al quale si è agganciato Matteo Arnaldi. Il tennista di Sanremo ha vissuto un 2023 delle prime volte. Gli ottavi raggiunti allo US Open sono il miglior risultato, ma il ligure non si è fermato, non si è rilassato, ma ha continuato a spingere ulteriormente l’acceleratore nelle settimane successive. L’esperienza favolosa in Coppa Davis e poi anche gli ottimi risultati sul cemento asiatico, che lo stanno proiettando sempre più in alto, con l’ingresso nella Top-40 sempre più vicino.

Purtroppo alle gioie di Sinner e Arnaldi, risponde negativamente un Lorenzo Musetti che proprio non riesce a trovare pace in una stagione nella quale non ha fatto quello step ulteriore, che ci si poteva attendere. Il toscano ha saputo difendere la sua posizione nella Top-20, ma troppe volte è incappato in alcune sconfitte davvero incomprensibili, che riaprono il dibattito sulle scelte di gioco dell’azzurro. Oggi contro il numero 184 del mondo si è visto un Musetti irriconoscibile, quasi rassegnato alla sconfitta, visto che solo in qualche piccola circostanza ha avuto un momento dove ha provato a scuotersi. Un su e giù continuo per un ragazzo dal talento infinito, ma che deve ancora trovare la sua giusta strada.

Pensando alle finali di Coppa Davis i dubbi nel capitano Filippo Volandri sono tanti, specialmente nella scelta del secondo singolarista. Un ruolo a cui spera di candidarsi Matteo Berrettini. Il tennista romano è ancora alle prese con l’infortunio alla caviglia patito agli US Open, l’ultimo di una stagione veramente maledetta e che ha visto scivolare l’azzurro fuori dai sessanta del ranking mondiale. La speranza è quella che Berrettini possa ritrovarsi completamente, mettere da parte tutti gli acciacchi e i problemi, provando a riscrivere un finale diverso alla sua stagione, coronandola con un grande risultato in maglia azzurra.

FOTO: LaPresse