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Baseball: Italia, ora è un anno zero. E non è solo questione di vento che cambia in Europa

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Basterebbero poche parole e si potrebbe chiudere ogni discussione su quanto accaduto nella settimana appena trascorsa in un solo modo: l’Europeo peggiore di tutta la storia dell’Italia del baseball. Mai gli azzurri erano finiti tanto in basso: noni, sconfitti da Svezia e Gran Bretagna e a rischio di perdere anche dalla Croazia nella finale per il 9° posto.

Si potrebbero ancora dire tante cose, alcune delle quali vere. Che il vento d’Europa è cambiato, che la Spagna ha vinto per la prima volta dopo 58 anni, che per la prima volta Olanda e Italia erano fuori dalla finale per l’oro, che l’Olanda stessa ha faticato da matti contro la Germania nella finalina per il 3° posto, che l’ultimo atto era totalmente inedito, che intorno il mondo del baseball europeo è cresciuto. Tante, tantissime argomentazioni che hanno ognuna la propria validità, se non altro perché non serviva arrivare al 2023 per capire la situazione in essere. Ci si era accorti che le cose stavano cambiando già da una ventina d’anni, con la lotta per emergere da parte di parecchie selezioni, più spesso ai danni dell’Italia che dell’Olanda.

Qui, però, di problemi se ne possono elencare tanti. Da più parti si è levato un coro ben più che disparato di voci con argomenti di varia natura. Senza riassumerli tutti, c’è da rimarcare un dato particolare. Mike Piazza è arrivato sulla panchina dell’Italia da manager il 13 novembre 2019. Il tutto a seguito della qualificazione olimpica clamorosamente fallita in casa, con Gilberto “Gibo” Gerali che nel frattempo aveva rassegnato le dimissioni. Tante le grida di giubilo del tempo.

Da allora i risultati sono stati quelli legati a un terzo posto agli Europei in casa nel 2021, con la partita sbagliata contro Israele e i tanti, troppi problemi dei lanciatori. E ora il 2023. Tutto tranquillo fino alla Svezia, poi il tracollo. Ancora più inaspettato perché, per quanto fosse ovviamente diverso il roster del World Baseball Classic, dei reduci da quel quinto posto c’erano. In sostanza, tanto maggiore è stata la capacità di performare in una competizione dagli aspetti di regolamento ben più che particolari, tanto più fragoroso è stato il crollo verticale di questa edizione del torneo continentale.

Ora di riflessioni ne andranno fatte tante. E a tutti i livelli, perché dalla FIBS dovrà arrivare qualche ovvio segnale. Ma come intervenire? Si va dalle tante questioni di squadra fino al settore giovanile, dal fatto che a questa Nazionale qualcuno mancava al fatto che, a livello mentale, invece di riuscire a fare quello che in terre anglofone si chiama “bouncing back”, non si è riusciti minimamente a resettare. Com’è come non è, il colpo è stato fragoroso. E urge tanto da dover rimettere a posto.

Foto: WBSC Europe / CBA – Petra Voet