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Editoriali

Volley femminile, Mazzanti si dimetta: con lui un’Italia di seconda fascia, ma al completo può fare ancora paura

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Italia volley

Una pagina nera, nerissima. Di quelle che non si dimenticano. Dal 2000 in avanti la Nazionale di volley femminile non ha mai mancato la qualificazione alle Olimpiadi. Con ogni probabilità non accadrà neanche questa volta, perché il ranking verrà in soccorso. Ma la pessima figura rimarrà indelebile negli annali della nostra pallavolo: si è toccato il punto più basso degli ultimi cinque lustri. E, aggravante non da poco, chi di dovere non ha fatto nulla per impedire che il palazzo crollasse, nonostante da tempo le crepe fossero tangibili sin dalle fondamenta.

Si è deciso di non fare nulla, aspettare, persino epurare, di fatto lasciando a casa una squadra intera, a nostro avviso migliore di quella mandata in campo a Lodz. L’inevitabile e prevedibile disastro si è materializzato puntuale come un orologio svizzero. Il ciclo di Mazzanti era finito da tempo. Dopo un’Olimpiade ben al di sotto delle aspettative, il trionfo agli Europei 2021 aveva rinsaldato una panchina traballante, prima di un Mondiale 2022 in cui il gruppo si é completamente sfaldato. Tanto che lo stesso Mazzanti, un anno dopo, ha ammesso onestamente che “ai Mondiali non avevo la squadra in mano”.

La storia è ormai nota a tutti. Alcune giocatrici hanno chiesto l’esonero di Mazzanti. La Federazione ha preso le parti del CT: di conseguenza le contestatrici sono finite fuori dalla Nazionale. L’Italia nel 2023 non ha schierato le sue migliori giocatrici, ma quelle che (in teoria) non avevano troncato i rapporti con l’allenatore. Una situazione grottesca, ormai insostenibile: davvero non si poteva fare nulla per metterci una pezza quando era ancora possibile? Ora, dopo aver toccato il fondo, forse si correrà ai ripari: non sarebbe troppo tardi per ambire ad una Olimpiade da protagonisti.

Ma un gesto elegante da parte di Mazzanti sarebbe quello di ammettere le proprie colpe per la situazione venutasi a creare, porgendo le dimissioni dopo la mancata qualificazione diretta per i Giochi di Parigi 2024. L’Italia ha perso contro una squadra di seconda fascia come la Polonia: siamo caduti in basso, ma quella vista a Lodz non è la vera Nazionale. Questo gruppo, al completo, può ancora fare paura al mondo. E magari anche risorgere tra meno di dodici mesi.

Foto: FIVB