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US Open, Monaco: “Sinner trattato un po’ come un oggetto di cristallo. Forse non dovrebbe dire di tenere tanto alla Davis”

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Jannik Sinner

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Siamo vicini alla fase decisiva degli US Open 2023 di tennis e nel tabellone maschile i nomi dei quattro semifinalisti sono i seguenti: Novak Djokovic, Ben Shelton, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev. Con l’eccezione di Jannik Sinner (al posto di Shelton), semifinalista a Wimbledon, abbiamo gli stessi nomi che c’erano già stati sull’erba di Londra. Un rendimento quindi che conferma quanto i più forti abbiano fatto valere il loro status.

Nell’ultima puntata di TennisMania, condotta da Dario Puppo (telecronista di Eurosport) in onda sul canale Youtube di OA Sport con Guido Monaco (commentatore tecnico su Eurosport) ospite, si è parlato di questo e si è anche valutata la decisione di Sinner di non prendere parte alla Coppa Davis, replicando un qualcosa che già era accaduto alle Olimpiadi di Tokyo e alle Finali dell’anno scorso.

Monaco è partito da un concetto chiaro: “Difficile giocare con le temperature di New York, quindi se ci sono match non di grande qualità la spiegazione è un po’ questa. Non è semplice neanche avere la massima concentrazione. Comunque, alla fine, i più forti hanno vinto“.

Sulla rinuncia di Sinner alla Coppa Davis, l’idea del commentatore tecnico di Eurosport non ha bisogno di interpretazioni: “E’ evidente quale sia l’approccio dello staff del giocatore: tutte le volte che c’è un problemino, lo si vuol preservare. Non dico che sia sbagliato, però viene un po’ trattato come un oggetto di cristallo. Dico questo perché in una settimana un ragazzo di 22 anni può recuperare, se chiaramente il problema è la stanchezza. Posso quindi capire che a qualcuno possa piacere poco la rinuncia“.

Monaco ha poi riflettuto anche su un altro aspetto: “Quasi tutti i ragazzi, presenti a Bologna, hanno giocato nei tornei giovanili con la maglia italiana, lui avendo saltato quella parte forse ha un po’ meno attaccamento. Badate bene, questo non vuol dire che quando è nel gruppo non ci tenga o non si impegni al 100%, ma magari davanti a una scelta Sonego gioca e lui si riposa. Chissà c’è forse anche l’esperienza dell’anno scorso, quando ha giocato a Bologna dopo gli US Open ed è un po’ crollato nella partita contro Ymer. Se il pensiero, quindi, è mettere davanti la propria carriera, forse sarebbe meglio non dire di tenerci tantissimo“.

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Foto: LaPresse