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LI BATTIAMO SEMPRE! L’Italia va sotto -16, ribalta la Serbia e sogna i quarti ai Mondiali! Fontecchio super con 30 punti!

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Simone Fontecchio

Per la Serbia quella dell’Italia sembra diventata una maledizione. Anche se stavolta non è realmente decisiva, la vittoria degli azzurri per 78-76 nella prima gara della seconda fase ai Mondiali 2023 è comunque pesantissima, perché riapre tutto nella corsa verso i quarti di finale. Le variabili sono ancora tante (leggere alla voce Porto Rico-Repubblica Dominicana e poi i due match di domenica), ma quella che importa all’Araneta Coliseum si chiama Simone Fontecchio, 30 punti e una performance da trascinatore assoluto. Di immensa utilità i 14 di Marco Spissu, soprattutto all’inizio, e i 10 di Gigi Datome nella rimonta. Alla Serbia non bastano i 18 di Bogdan Bogdanovic, i 15 di Ognjen Dobric e i 14 di Nikola Milutinov.

I primi tre minuti e mezzo offrono i seguenti spunti: un libero di Melli, due punti di Bogdanovic, tanti svarioni e palle perse in abbondanza, anche di scarsa lucidità. Poi, dal 3-2 azzurro, emerge Fontecchio con la schiacciata poderosa che anima l’Italia. In difesa l’attenzione è altissima, in attacco fioccano le triple, con Melli e soprattutto Spissu che lanciano gli uomini di Pozzecco fin sul 20-10. Bogdanovic dalla lunetta e Guduric (che poi subisce un colpo allo stomaco dal ginocchio di Polonara, del tutto involontario) riducono le distanze, anche se poi è Dobric dalla lunetta a tenere attaccata la Serbia: dopo 10′ è 23-19.

L’inizio di secondo quarto non è facile per la squadra azzurra, che non riesce a trovare ritmo dall’arco né con le conclusioni facili, sbagliate banalmente: Davidovac col piede sull’arco e Avramovic in penetrazione portano la Serbia sul -2, con Pozzecco che vuole parlarci su. Non cambia nulla sul momento: l’ex Varese da tre firma il primo sorpasso serbo, rincarando la dose assieme a Marinkovic. Gli azzurri segnano solo dalla lunetta, con un 4/6 di Fontecchio che, poi, sblocca gli azzurri dal campo dopo 5’30” con la tripla del nuovo +1 (32-31). L’uomo degli Utah Jazz è ovunque e fa tutto quel che si può fare per sé e per gli altri (Melli ne sa qualcosa), anche se la Serbia resta sempre attaccata. E passa avanti all’intervallo (40-42) con la tripla di Bogdanovic generata da due brutture azzurre: Spissu che gestisce male l’ultimo possesso e Pajola che spende un fallo (che forse non c’era) quasi a metà campo a -1″5 che consente al giocatore degli Atlanta Hawks di avere la chance della tripla.

Il ritorno sul parquet dell’Italia è di quelli da ricordare, ma in negativo: Spissu non trova quasi mai spazio e si perde, alcune conclusioni facili escono, e il lato difensivo è in sofferenza enorme. Una situazione troppo ghiotta per Stefan Jovic, Milutinov e Dobric, che banchettano e firmano un parziale di 2-13. Neanche un cambio radicale di quintetto di Pozzecco serve: la Serbia vola. Sul 44-60 è Fontecchio a provare a scuotere i suoi, con un 7-0 creato completamente da solo. Nel finale di quarto il quintetto azzurro rimane senza centri, con Fontecchio da 2, Datome da 3, Severini e Ricci a tenere a bada le vicinanze del canestro. Funziona: Datome si accoda a Fontecchio e in un attimo è 56-62. Che diventa 59-62, perché ancora il capitano azzurro sbaglia da tre, sfrutta il rimbalzo di Pajola e non può sbagliare il tentativo successivo: 59-62 a 10′ dal termine con controparziale di 15-2.

Ancora Datome riesce a firmare il -1, ma nelle azioni successive non segna più nessuno. Ricci commette il quinto fallo in attacco, e Pozzecco deve rimettere in campo Melli che è a quota 3. Tra un botta e risposta Dobric-Pajola Datome sbaglia due volte il canestro del sorpasso, poi esce tra tante pacche sulle spalle, ma l’Italia ha un problema: è in bonus con 6’30” abbondanti sul cronometro. Ritorna Fontecchio e dai sei metri scrive 24 e nuovo vantaggio azzurro, assistito da Spissu che usa il tabellone per il +3. Milutinov fa 1/2 in lunetta ed è già in doppia doppia, ma il numero 13 dell’Italia non si ferma più: canestro difficilissimo dalla linea di fondo e +4 (69-65), con Pesic che chiama timeout a -4’41”. La lotta è ormai feroce: la Serbia cerca (e trova) i liberi, l’Italia risponde con Severini e con quello che ormai è il suo faro. Con 2’05” da giocare anche i serbi esauriscono i falli di squadra, poi Spissu va in sottomano, Davidovac prova a spazzare via la palla: instant replay, minuti di analisi, interferenza, +5 con 1’30” abbondanti sul cronometro. Le squadre sono stanche, ma Guduric ha ancora la forza del -2. Fontecchio gli risponde scrivendo 30: 78-74 con 33″9 da giocare. Melli manda in lunetta Bogdanovic che fa 2/2, Fontecchio sbaglia e lascia 7″ a Stefan Jovic, che però da enorme distanza non trova la retina.

PERCHE’ L’ITALIA ORA RISCHIA SERIAMENTE IL BISCOTTO

ITALIA-SERBIA 78-76

ITALIA: Datome 10, Pajola 7, Severini 3, Diouf, Polonara 3, Spagnolo, Ricci, Fontecchio 30, Melli 8, Tonut 3, Spissu 13, Procida. All. Pozzecco

SERBIA: Milutinov 14, Jovic 4, Guduric 8, Ristic, Dobric 15, Marinkovic 3, Bogdanovic 18, Jovic 5, Petrusev, Avramovic 7, Davidovac 2, Simanic. All. Pesic

Credit: Ciamillo