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Formula 1

F1, la battaglia corpo a corpo tra Sainz e Leclerc. Tra gerarchie interne e un contratto da rinnovare…

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charles leclerc carlos sainz

Diciamo la verità. Nel finale dell’odierno Gran Premio d’Italia, alcuni ferraristi avranno sicuramente fatto scendere qualche santo dal paradiso, lanciando improperi di ogni tipo nei confronti di Charles Leclerc. Pare di vederlo, e di sentirlo, il tifoso incallito. Emiliano purosangue, età indefinita (ma dai 70 in su), che segue con passione il Cavallino Rampante almeno dai tempi di John Surtees e Lorenzo Bandini.

L’ideale paradigma dello storico e sfegatato sostenitore della Scuderia di Maranello avrà sicuramente detto di tutto al monegasco, che nel finale di Monza ha dato battaglia a Carlos Sainz nel tentativo di strappargli il gradino più basso del podio, mettendo così a repentaglio uno dei migliori risultati di un 2023 avaro di soddisfazioni. Il tutto, peraltro, si è verificato nonostante un malcelato ordine di squadra impartito al venticinquenne del Principato “portiamola a casa”. Un messaggio radio allegramente ignorato da Charles, autore di un’ultima staccata a ruote fumanti.

Alla fine, il ferrarista duro e puro può tirare un sospiro di sollievo, così come tutti coloro sostengono le Rosse. Non è successo niente di male. L’accaduto denota, però, un’evidente volontà da parte di Leclerc di ribadire di essere il numero 1 de facto. In due anni e mezzo di coabitazione, il monegasco ha complessivamente brillato più dello spagnolo, che però non molla mai l’osso (caratteristica comune alla sua gente, in F1 come in altri sport). Difatti il madrileno è tornato rigenerato dalle ferie estive, sovrastando il compagno di box sia in Olanda che in Italia dopo aver vissuto una deludente prima parte di 2023.

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Scintille e piccole frizioni, le quali però balenano nelle nebbie di un futuro ancora da definire. I contratti di entrambi scadono a fine 2024. Qualche settimana orsono era stata ventilata l’ipotesi che il rinnovo di Leclerc sino al 2026 (con un’opzione per estendere l’accordo a tutto il 2029) sarebbe stato annunciato proprio a Monza. Non è successo. Contemporaneamente si sono susseguite voci di trattative serrate fra l’iberico e Audi, destinata a entrare nel Circus nel prossimo futuro. Rumors smentiti dal madrileno, che ha ribadito la propria intenzione di restare a Maranello.

Insomma, si correva per un terzo posto e non per la vittoria; la battaglia alfine è stata solo scenica e non ha avuto brutte conseguenze. Però, quanto accaduto è il segnale di come entrambi i piloti Ferrari tengano a emergere, a volte anche andando al di sopra delle righe. Mettiamola così: l’ambizione, quantomeno, è alta. E l’ambizione è il carburante primario per avere successo.

Foto: La Presse