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Ciclismo

Davide Formolo, il gregario di lusso che sfiorò la Liegi e ha riportato la Coppa Agostoni all’Italia dopo 5 anni

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Davide Formolo

Davide Formolo ha vinto relativamente poco nel corso della sua ormai lunga carriera da professionista: una tappa al Giro d’Italia nel 2015, una frazione alla Volta Catalunya nel 2019, i Campionati Italiani nel 2019 e una tappa al Giro del Delfinato nel 2020. Quattro successi prima di oggi, l’ultimo vecchio di tre anni e un mese. Il 30enne ha saputo rimpinguare il proprio palmares imponendosi alla Coppa Agostoni, Classica del calendario italiano che apre la marcia verso il Giro di Lombardia.

Il veneto ha lavorato per il compagno di squadra Marc Hirschi lungo il tracciato con Lissolo e Colle Brianza, poi ha attaccato di prepotenza quando mancavano una quindicina di chilometri al traguardo, trionfando in solitaria a Lissone. Un italiano non alzava le braccia al cielo al Giro delle Brianze dal 2018, quando fu Gianni Moscon a fare festa. Il ribattezzato Roccia ha scritto il proprio nome in un albo d’oro in cui figurano nomi di lusso come quelli di Felice Gimondi, Eddy Merckx, Franco Bitossi, Roger De Vlaeminck, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Bugno, Maurizio Fondriest, Jan Ullrich.

Davide Formolo ha dimostrato di avere una grandissima forma fisica e la gamba ha risposto prontamente. Sembrano esserci tutte le condizioni ideali per un finale di stagione con i fiocchi, magari sognando un risultato di lusso al Lombardia. Non va dimenticato che il 30enne sa come ci si comporta in una Classica Monumento: il secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi del 2019 vinta dal danese Jakob Fuglsang è assolutamente significativo, quel giorno alla Doyenne era davvero spumeggiante e soltanto l’azione del nordico riuscì a privarlo di un’affermazione che avrebbe cambiato la vita sportiva.

Il percorso con arrivo a Bergamo sembra essere congeniale alle sue caratteristiche e ci sono gli ingredienti per dire la sua, anche se probabilmente dovrà lavorare per il compagno di squadra Tadej Pogacar. L’alfiere della UAE Emirates, che in carriera ha provato anche a fare classifica nei Grandi Giri (nono alla Vuelta di Spagna nel 2016, decimo al Giro d’Italia nel 2017 e nel 2018), è sempre stato un gregario di lusso e una spalla notevole per i big che puntavano al bottino pieno. Apprezzato dai compagni, sempre pronto al sacrificio, grintoso e volenteroso, Davide Formolo ha dimostrato in terra brianzola la propria caratura di spessore.

Foto: Lapresse