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Basket, da Caruso ai due ‘Grant’. Tutti i giovani italiani da seguire nella Serie A 2023-2024

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Guglielmo Caruso

Dopo i Mondiali 2023 il disegno è chiaro: quale futuro si può dare all’Italia cestistica in fatto di giocatori? Una domanda interessante, alla quale paradossalmente l’estero per ora sta dando risposte pesantissime. Il tutto in virtù degli ingaggi di Nico Mannion al Baskonia (sì, dopotutto con i suoi 22 anni ancora non lo si può certo definire esperto), di Matteo Spagnolo e (da un anno) Gabriele Procida all’Alba Berlino.

Il panorama degli emergenti, comunque, è ampio. E assume varie declinazioni. Non è un giovane nel senso più stretto della parola, ma Guglielmo Caruso è al bivio della propria carriera: a Milano potrebbe andargli in qualunque modo, a seconda di come vedrà Ettore Messina il suo nome in termini di contributo. Vero è, che in Supercoppa, è stato sempre tenuto in panchina, mentre l’altro elemento in rampa di lancio, Giordano Bortolani, si è guadagnato minuti e ha trovato fiducia. Un buon segnale (forse) circa il fatto che potrebbe essere pronto non già per l’Eurolega, ma per disputare un campionato da grande protagonista.

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Se in casa Virtus Bologna non c’è più bisogno di parlare di Alessandro Pajola, tanto è ormai assodata la capacità del classe ’99 di farsi abbastanza spazio da essere elemento fisso della Nazionale, è da Tortona che arriva la scommessa su Grant Basile (2000). Che non è un fenomeno, questo è chiaro, ma è giocatore che vicino a canestro può contribuire senz’altro a dare tante dimensioni al gioco della sua squadra. A proposito di Grant, c’è anche Sasha: il sardo vuole l’occasione di cominciare a sfondare, e cerca di guadagnarsela tramite Reggio Emilia. Da 2002 a 2003, da figure passate da Verona, anche Davide Casarin, rientrato alla Reyer Venezia, sente chiaro e forte il richiamo del momento decisivo per capire quale direzione prendere.

Rimane interessante anche il progetto di Varese, e chissà se Bialaszewski deciderà ancora di puntare sull’accoppiata Niccolò Virginio-Matteo Librizzi, con il 2003 e il 2002 ormai pronti a darsi una chance concreta sui parquet italiani. E, a Treviso, attenzione al contributo di Leonardo Faggian: il 2004 della Nutribullet nella passata stagione ha messo parecchia carne al fuoco. Potremmo sentirlo nominare ancora per rinforzare il reparto guardie dell’Italia di un futuro non lontano.

Credit: Ciamillo