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US Open 2023, Matteo Berrettini e l’incognita fisica: il romano in condizione ha un gioco da top-10

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Matteo Berrettini

Buona la prima per Matteo Berrettini a New York. Il romano ha iniziato in maniera convincente la propria avventura agli US Open 2023, battendo la testa di serie n.29, Ugo Humbert, con il netto punteggio di 6-4 6-2 6-2. Una prestazione convincente quella del romano che soprattutto ha dato buone indicazioni dal punto di vista fisico, dopo le brutte indicazioni date a Cincinnati.

Trasformato negli Slam? Chissà, di sicuro Matteo è quello che ha saputo spesso monetizzare in tornei di questo prestigio, ricordando la Finale a Wimbledon 2021, la semifinale a Flushing Meadows nel 2019 e il penultimo atto agli Australian Open dell’anno passato. In altre parole, ci si trova al cospetto di un tennista che quando sta bene sa esprimere un tennis da top-10.

Lo si è potuto constatare ieri contro Humbert, al pari di quello che aveva fatto a Wimbledon, battendo Lorenzo Sonego, Alex de Minaur e Sascha Zverev e cedendo in quattro set al cospetto di Carlos Alcaraz, ma mostrando comunque un ottimo livello. I punti di domanda, però, sono sulla continuità di rendimento e quanta benzina Matteo abbia nel suo serbatoio.

Un Major è fatto anche di questo e per un giocatore spesso infortunato e con poche partite nelle gambe la domanda sorge spontanea. Il tabellone non è così malvagio, considerando che nel secondo turno a New York affronta il francese Arthur Rinderknech, mentre nel terzo turno ci potrebbe essere nelle peggiori delle ipotesi il russo Andrey Rublev, che però non sta vivendo un periodo da incorniciare. Possibile, quindi, approdare agli ottavi, dove il tennista più accreditato è il polacco Hubert Hurkacz, che Matteo ha dimostrato in passato di battere, come in semifinale a Wimbledon due anni fa.

In sostanza, proiettarsi a un possibile quarto di finale contro Daniil Medvedev potrebbe essere l’obiettivo, a patto di esprimere un livello di gioco adeguato. Sarà Berrettini in grado di mantenere questo standard? Lo scopriremo.

Foto: LaPresse