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Salto con gli sci

Salto con gli sci, la pazza (e affascinante) idea di una Tournée agostana negli USA al posto del Grand Prix

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Kevin Bickner

C’era una volta il Summer Grand Prix di salto con gli sci. Quello vero. C’è stato un periodo storico in cui vincere la classifica generale del circuito estivo chiamava il successo nella graduatoria assoluta di Coppa del Mondo. Chi si imponeva nel GP a ottobre, qualche mese dopo stringeva tra le mani la Sfera di cristallo. Altri tempi. Da circa un decennio le competizioni su plastica vedono sempre più depauperato il proprio campo partenti. Tante località storiche si sono tirate indietro e il numero di competizioni è ridotto all’osso.

Peraltro, se una volta il Grand Prix accompagnava con cadenza regolare il periodo più caldo dell’anno, ora è diviso in due tranche. Una a cavallo di luglio/agosto, l’altra di settembre/ottobre. Al riguardo, le gare veramente pregnanti sono solo le ultime, quelle di Hinzenbach e soprattutto Klingenthal, autentici antipasti in vista della Coppa del Mondo. A differenza di tante altre discipline invernali, il salto con gli sci ha però l’ambizione di diventare uno sport “quattro stagioni”, trovando il proprio spazio anche altrove.

A questo punto, perché non lanciare una proposta. Un pourparler ferragostano, giusto per spezzare la monotonia e discutere un po’, aprendo magari qualche nuova prospettiva. Se c’è la volontà di ampliare il bacino d’utenza al di fuori delle nazioni canoniche, perché non provare una missione istituzionale oltreoceano, provando magari a coinvolgere qualche azienda con forti interessi esterni alla disciplina in sé (Red Bull, per fare un esempio concreto).

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L’idea sarebbe quella di imbastire esibizioni promozionali in luoghi sinora inesplorati, sbarcando letteralmente su pianeti alieni. Si hanno testimonianze della costruzione di un imponente trampolino provvisorio al Soldier Field di Chicago dal 1937 al 1954. Dopo quasi un secolo, sarebbe così complicato provarci proprio negli Stati Uniti, visto che si dice di voler puntare forte sul mercato nord-americano? In tempi più recenti il Fenway Park, lo stadio del baseball dei Boston Red Sox, ha ospitato un’esibizione di snowboard e freestyle.

Gli eventi a cui legarsi negli USA non mancano, una bella Tournée estiva statunitense agganciata a partite di baseball, corse della Nascar o altri appuntamenti (non necessariamente sportivi) sarebbe davvero irrealizzabile? La struttura necessaria non deve necessariamente essere enorme, non si parla di contesti ufficiali. Un impianto provvisorio sarebbe utopia?

Ovviamente, bisognerebbe garantire una partecipazione d’alto livello. Qualche big fornito ad hoc dalle nazioni di vertice si può trovare, anche perché sarebbe nell’interesse di tutti mandare in scena uno spettacolo degno di questo nome.

Se ormai d’estate si salta così poco, soprattutto fra luglio e agosto, sarebbe davvero folle pensare di avere esibizioni promozionali in terre inesplorate, anziché gare ufficiali in contesti conosciuti, ma nei quali si resta letteralmente in famiglia? Insomma, perché non pensarci in un futuro a medio termine? Il tempo per preparare gli eventi e le risorse per promuoverli non mancherebbero affatto. Pazzia? Se si vuole veramente diventare “quattro stagioni”, un salto della fede bisognerà giocoforza farlo, in un modo o nell’altro.

Foto: La Presse