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MotoGP, i precedenti della Ducati al Sachsenring. La pista tedesca è una storica nemica delle moto di Borgo Panigale

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Francesco Bagnaia

La Ducati e il Sachsenring non sono mai entrati in sintonia. Anzi, diciamo pure che il tracciato tedesco è uno dei più ostici per le moto di Borgo Panigale, che qui hanno sovente incontrato grosse difficoltà nel lasciare il segno. Basti pensare che, dal 2003 a oggi, si conta 1 solo successo, arrivato peraltro in un’edizione bagnata dopo la caduta del rivale più pericoloso.

L’unica affermazione di una Desmosedici in Sassonia è datata 2008. Porta la firma di Casey Stoner, che approfittò dello scivolone di Dani Pedrosa, andato in fuga nei primi giri. Una volta uscito di scena lo spagnolo, l’australiano ebbe modo di contenere Valentino Rossi, conquistando quella che ancora oggi appartiene alla categoria “vittorie Chesney Hawkes”, essendo “The one and only”.

In generale Ducati e il Sachsenring proprio non si pigliano. D’accordo, c’è stato qualche altro piazzamento di rilievo, ma i podi sono comunque pochi. Le piazze d’onore, per di più, sono coincise con mezze sconfitte. Nel 2007 fu Loris Capirossi ad arrivare , ma lontanissimo da Pedrosa e, soprattutto, in una stagione dominata da Stoner, solo quinto a causa di un calo prestazionale degli pneumatici. Nel 2022 si materializzò un doppio podio (Jack Miller , Johann Zarco 3°), ma Fabio Quartararo spadroneggiò e, soprattutto, quel giorno Francesco Bagnaia finì malamente a terra.

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Pound for pound, il risultato migliore dopo il trionfo di Stoner porta la firma di un altro australiano, ovvero Troy Bayliss, che nel 2003 raccolse un insperato posto. La medesima posizione è stata successivamente occupata anche da Stoner nel 2010 (ma senza poter competere contro Pedrosa e Jorge Lorenzo) e Andrea Dovizioso nel 2016 (anche in questo caso, però, fu una mezza delusione. Il pesarese si stava giocando la vittoria, ma aspettò troppo a passare dalle gomme da bagnato a quelle d’asciutto).

Colpisce anche il fatto che spesso (e malvolentieri), al Sachsenring Ducati abbia vissuto gare anonime in stagioni dove viceversa è stata protagonista in ogni dove. Gli esempi più eclatanti sono rappresentati dal 2006, dal 2017 e dal 2018. Insomma, c’è proprio un’idiosincrasia per la Casa di Borgo Panigale verso l’autodromo teutonico. In questo 2023 sarà superata, oppure si paleserà di nuovo, in tutta la sua forza?

Foto: MotoGPpress.com