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MotoGP, Francesco Bagnaia pareggia il conto con sé stesso. Tra vittorie e cadute, per vincere il Mondiale “basta” stare in piedi!

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Francesco Bagnaia

Tre a tre, il bilancio è tornato in parità. Di cosa stiamo parlando? Del rapporto tra vittorie e cadute di Francesco Bagnaia in questo 2023. Pecco ieri ha vinto il Gran Premio d’Italia, fregiandosi del terzo successo stagionale dopo quelli artigliati a Portimao e Jerez de la Frontera. Le affermazioni in terra iberica sono alternate ai ruzzoloni americani (con colpa) e a quello transalpino (incolpevole).

Insomma, prosegue il profilo del “tutto o niente”. O passa per primo sotto la bandiera a scacchi, oppure non vede il traguardo. Un codice binario. Si resta nell’ambito dello 0 e dell’1. O, se preferite, un profilo bicromatico attinente solo al bianco e al nero, i due estremi nello spettro del visibile. Nessuna gradazione intermedia, che nel motorsport è rappresentata dai piazzamenti.

L’anonima prestazione di Marco Bezzecchi ne ridimensiona la timida candidatura al titolo. Ieri si è avuta l’ennesima conferma di una dinamica ormai palese. Se Bagnaia non cade, nella MotoGP del 2023 non ha rivali sul lungo periodo. In un contesto in cui tutti sono altalenanti, lui è superiore, in quanto i suoi picchi sono inarrivabili per chiunque altro.

Classifica Mondiale MotoGP 2023: Bagnaia allunga in testa, Bezzecchi a -21

D’accordo, Jorge Martin viene da tre buone gare e lo spagnolo non va sottovalutato. Però, il confronto delle vittorie nei GP veri è un eloquente 0-3. Il madrileno ha 24 punti di ritardo nonostante una gara conclusa in più rispetto al leader. Il già citato Bezzecchi scrive -21 pur avendo visto il traguardo due volte in più. Se ogni settimana ci si chiede “chi può essere l’anti-Bagnaia” e la risposta più plausibile è sempre diversa, significa semplicemente che l’anti-Bagnaia non esiste.

O meglio. Se esiste, è Pecco stesso. Alla luce della superiorità espressa, al piemontese sarebbe sufficiente evitare guai per mettere in cascina punti pesanti ogni settimana e bissare il titolo del 2022 senza particolari patemi. Ecco perché “ha pareggiato il conto con sé stesso”. Se proprio cerca un avversario, non ha che da guardarsi allo specchio. “Allora non farlo”! verrebbe da aggiungere!

Vediamo come evolverà la stagione, ma la posizione è quella ideale. Ora come ora si potrebbe arrivare all’Iride pur tenendo un rendimento solo in bianco e in nero. Sarebbe però un paradosso cromatico e una complicazione inutile. Il bis è a portata di mano, basta solo allungarla con perizia per prenderselo legittimamente, senza grossi affanni.

Foto: La Presse