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Canottaggio, Valentina Rodini: “Devo convivere con l’osteoporosi”; Federica Cesarini: “La tecnica si è evoluta”

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Rodini-Cesarini

Federica Cesarini e Valentina Rodini hanno regalato alcune delle emozioni più forti alle Olimpiadi Tokyo 2020. Un trionfo olimpico arrivato per pochissimi centimetri, con un arrivo al fotofinish che ha lasciato fino all’ultimo con il cuore in gola. Un oro indimenticabile ed ora l’obiettivo è quello di provare a ripetersi anche a Parigi 2024. Le due canottiere azzurre sono state ospiti della trasmissione di Gianmario Bonzi “Giochi di Gloria” su Sport 2U e sul canale YouTube di OA Sport.

Un periodo non semplice per le due azzurre, che si trovano a vivere con alcuni acciacchi fisici, in particolare quelli di Rodini, costretta a saltare anche i recenti Europei di Bled: “È già da un anno che sappiamo che ho l’osteoporosi. Sono inconvenienti che sapevamo e che sono gestibili”. Cesarini, invece, ha recuperato da un’operazione e si sta allenando: “Io dopo due anni ho deciso di operarmi all’avambraccio sinistro. L’operazione era un po’ rischiosa, ma alla fine è andata benissimo”.

Cesarini attende il ritorno della compagna: “Io sono a disposizione della squadra. Devo cercare di stare serena, perchè quello che colpisce Valentina colpisce anche me. Ho imparato a fare una cosa per volta, giorno per giorno e non voglio guardare troppo avanti“.

Il livello del canottaggio si è notevolmente alzato nel mondo e soprattutto i due pesi leggeri femminili sono una categoria nella quale la concorrenza è diventata sempre maggiore. Rodini: “Quello che ho potuto notare è che il livello medio si è notevolmente alzato. C’è meno distacco dalle prime, ma tutte sono molto vicine. L’Austria per esempio è arrivata seconda in Coppa del Mondo e prima non era mai praticamente esistita. La nostra categoria di peso porta tutte a fare la stessa preparazione e tutte le nazioni cercano di puntare su questa categoria dove conta meno il fisico e dove si può lavorare soprattutto tecnicamente”. 

Cesarini: “Per noi pesi leggeri è da sempre una categoria difficile e complicata. Anche le carte olimpiche sono solo sette e sono state ridotte negli anni dopo le undici di Rio. Adesso molte più nazioni hanno investito in questo settore e il gap si è ridotto davvero molto tra una nazione all’altra. Non possiamo lasciare nulla al caso e ogni caso che lasciamo via sono secondi, decimi che dai al tuo avversario”. 

Il parere di entrambe le atlete su cosa è cambiato soprattutto in questi anni. Cesarini: “Nel canottaggio si sta evolvendo la tecnica. Quasi tutti ormai remano bene. Anche le nazioni che sono sempre state considerate meno sviluppate ora remano bene. Con le tecnologie attuali, con i vari video, si può davvero imparare al meglio”. Rodini: “La tecnica è diventa globale. Tutti possono copiare gli altri. Anche i programmi si sono evoluti, con molti ex atleti italiani che sono diventati allenatori di altre nazionali, portando la nostra tecnica ovunque. Le barche e la pale si sono evolute e ormai tutti possono avere a disposizione tutto”. 

Una concorrenza spietata in vista di Parigi 2024: “In questa stagione riusciremo a capire bene quali saranno gli equipaggi da battere. Al momento le nazioni papabili sono l’Irlanda, la Francia, la Gran Bretagna, la Nuova Zelanda e la Svizzera. Può sinceramente balzare fuori da ogni gara qualsiasi cosa. Ci aspettiamo di tutto e fare pronostici è davvero impossibile. 

VIDEO INTERVISTA CESARINI-RODINI GIOCHI DI GLORIA

FOTO: LaPresse