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Basket
Basket femminile, Europei 2023: Alba Torrens incanta la Spagna, Belgio in finale col brivido
Concluse le semifinali degli Europei femminili 2023. Alla Stozice Arena di Lubiana si celebrano le gioie di Spagna e Belgio, che entrano nella finale per il primo posto. Ma si celebrano anche i sorrisi di Germania e Serbia, che battendo Repubblica Ceca (71-69 all’overtime) e Montenegro (63-58) andranno a giocare i Preolimpici del prossimo inverno.
SPAGNA-UNGHERIA 69-60
La Spagna, senza sorpresa alcuna, batte l’Ungheria e va in finale. Quello che sorprende molti (ma non chi conosce il recente della realtà magiara), invece, è quanto le sfavorite siano in grado di resistere. Certo, per l’Ungheria c’è un problema rilevante e si chiama Alba Torrens. La sua è una di quelle giornate da ricordare, in cui fa capire all’Europa intera perché è una campionessa: 27 punti, 4/6 da due, 5/7 da tre, e il dato ancor più illuminante è che metta insieme tutto questo in neanche 26 minuti sul campo.
A metà terzo quarto, con queste premesse, per le ungheresi pare finita, ma dal 44-28 arriva la rimonta spinta un po’ da tutto il collettivo, senza reali protagoniste. Hatar, Kanyasi e Varga, ad ogni modo, propiziano il -3 (51-48) nel corso dell’ultimo periodo, Studer e Kiss non mollano quando Ginzo e Torrens provano a ridare lo strappo, ma il finale è meglio gestito dalle iberiche.
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BELGIO-FRANCIA 67-64
Emma Meesseman scrive 24 sul tabellino, ma il Belgio rischia di buttare via in maniera quasi incredibile una storica finale europea, raccolta con pieno merito per quanto fatto vedere lungo tutta la manifestazione. La partenza non è di quelle forti (18-8 nel primo quarto), ma se appunto la Francia rimane a 8 è merito di una difesa che, per quasi sei minuti, non fa più passare niente. Sotto 44-30 all’intervallo, le transalpine provano lentamente, ma inesorabilmente, a riaversi.
E a caricarsi sulle spalle tutta la responsabilità è sempre lei, Sandrine Gruda, una che di avventure ne ha vissute mille. E l’Italia, Schio in testa, conosce molto bene questo suo lato. Lei, Fauthoux e Chartereau portano la Francia a sperarci, e per sperare s’intende davvero. Anche Salaun e Badiane si uniscono, e a 1’32” dalla fine è anche -2 (65-63). Fauthoux, però, gestisce malissimo due possessi fondamentali e due liberi di Allemand chiudono la questione.
Foto: fiba.basketball