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Calcio

Roma, Mourinho: “Il mio unico focus è la finale. Dybala? Non penso possa giocare, ma magari…”

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A sei giorni dalla finale di Europa League che vedrà di fronte Roma e Siviglia, José Mourinho ha parlato in conferenza stampa a Trigoria nell’ambito del UEFA Media Day.

Il tecnico giallorosso, parlando del suo futuro: «Il mio unico focus è la finale. Un pochino la preparazione della partita con la Fiorentina. Un pochino. Il mio focus è la finale, niente più. Il mio futuro e il resto sono secondari quando giochi una finale. Non c’è motivo per il pessimismo, non c’è motivo per l’ottimismo: non c’è motivo per niente. Vogliamo tanto giocare questa finale. Abbiamo fatto tanto per stare in questa finale, abbiamo faticato molto».

Prima, però, c’è l’impegno contro la Fiorentina: «Devo lasciare fuori giocatori che hanno piccoli problemi. Non si può rischiare: è difficile. Andare con una squadra solo di bambini è un rischio esagerato e non è neanche positivo mettere i bambini in questa situazione».

«La Fiorentina – ha aggiunto – ha 25 giocatori dello stesso livello, sicuramente giocheranno quelli che non hanno giocato ieri. Saranno freschi, saranno motivati. La cosa ideale sarebbe non giocare sabato e preparare solo sulla finale».

Una finale in cui difficilmente ci potrà essere Paulo Dybala. O almeno non al meglio: «Onestamente, penso di no. Però anche onestamente ho la speranza che una panchina possa farla. Considerato che sarà l’ultima partita della sua stagione, pensando a lui possiamo dire così, magari può andare in panchina e aiutare».

«Con il Feyenoord – ha ricordato – eravamo fuori dalla competizione, ha segnato il gol che ci ha portato ai supplementari. Se Paulo può stare in panchina e dare 15-20 minuti del suo sforzo, io sarei già contento. Per questo motivo non dico che Paulo non ci sarà mercoledì».

Arrivato alla quinta finale europea, a 20 anni dalla prima raggiunta con il Porto, il tecnico giallorosso traccia un bilancio: «Sono diventato un allenatore migliore, una persona migliore, stesso DNA. E nel DNA ci metto la motivazione, la felicità, la voglia di vincere in questi momenti. Tutti valori che cerco di trasmettere ai miei giocatori. Non voglio tensioni, pressioni, ma semplicemente il piacere di giocare questa finale, di ricordarsi il percorso, il cammino che si è fatto per arrivare a giocare queste partite».

Presto, però, per sentirsi vincitori: «Dobbiamo giocare. Non mi piace parlare prima. Mi piace giocare. Mi piace giocare tanto. Peccato che non si possa giocare una finale ogni settimana. Però non sto pensando a me stesso. Sto pensando ai giocatori e sto pensando ai tifosi».

«Mi piacerebbe tanto – ha concluso – aiutare i giocatori a prendere questa gioia che sarebbe infinita. E ai tifosi. E i giocatori cercano di prendere quello che i tifosi si aspettano da noi. Parlare poco e ripetere quello che non mi stanco mai di ripetere anche con i giocatori: vogliamo giocare. Vogliamo giocare. E vogliamo giocare. Mercoledì, saremo lì».

Foto: LiveMedia/Domenico Cippitelli