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MotoGP, Francesco Bagnaia rimette tutto in ordine. Può già entrare in modalità gestione?

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Francesco Bagnaia

Francesco Bagnaia rimette tutto in ordine, lasciandosi alle spalle i passaggi a vuoto di Termas de Rio Hondo e Austin. A Jerez de la Frontera Pecco ha sfoggiato il meglio di sé, ribadendo di trovarsi a meraviglia nell’autodromo spagnolo. Il ventiseienne piemontese, che aveva già vinto nel 2022, avrebbe peraltro ottenuto proprio qui il primo podio della sua carriera se, nel 2020, la fornace andalusa non avesse fuso il motore della sua Desmosedici.

Al di là del gradimento per il contesto di Jerez, è evidente come Bagnaia abbia confermato di essere l’unico candidato credibile al titolo di Campione del Mondo 2023. Le cadute americane avevano generato un vuoto di potere che il ducatista è stato bravo a colmare immediatamente. D’altronde, alternative concrete proprio non se ne vedono.

Dei tre rivali annunciati a inizio stagione, Marc Marquez ed Enea Bastianini sono molto più spesso in compagnia di medici e infermieri che di ingegneri e meccanici; Fabio Quartararo invece si ritrova a gareggiare in sella a una moto-fantasma, ovverosia impalpabile. Ogni potenziale avversario sorge e tramonta con la rapidità del Sole su Giove (per chi non lo sapesse, da quelle parti il giorno non dura 24 ore, bensì 10). Marco Bezzecchi e Alex Rins, i penultimi della lista ad assurgere al ruolo di teorici antagonisti di Bagnaia, in Spagna si sono eclissati. Anche Brad Binder, convincente a Jerez, farà la stessa fine?

MotoGP, chi è l’antagonista di Bagnaia nel Mondiale? Binder si candida? Quartararo e Marquez vanno considerati?

La verità è che questo Mondiale, come si suole dire, “lo può perdere solo Bagnaia”. Come non si sa. Forse solo nella malaugurata ipotesi di un infortunio, alla quale non si vuole neppure pensare, anche perché di incidenti ce ne sono già stati troppi in questo principio di stagione. Al riguardo viene da chiedersi se per Pecco convenga correre sempre come fatto ieri, cercando il successo a prescindere.

D’accordo, provarci sempre e comunque è l’indole del pilota da corsa. Però il piemontese non ha più nulla da dimostrare. Un titolo lo ha già vinto e, anche se siamo solo a maggio, il secondo è già a portata di mano. Essendo consapevole di non avere concorrenti credibili per l’Iride, non sarebbe il caso di valutare l’ipotesi di entrare in gestione?

Accontentarsi di 20 o 16 punti a ogni GP non sarebbe disdicevole, soprattutto alla luce del fatto che per tanti rivali il successo parziale acquisirà ancora più valore, ben sapendo di non poter lottare per il Mondiale. Dunque, l’antagonista di giornata sarà propenso a prendersi parecchi rischi proprio per dare un senso alla sua stagione. Viceversa, Bagnaia non ha questa necessità.

Una visione sul lungo periodo, nella quale la filosofia del “meglio un uovo oggi della gallina domani”, consentirebbe di allestire un banchetto ricchissimo a novembre. Basta evitare di fare una frittata. Però questo attiene proprio allo chef, ovvero l’uomo con il #1 sulla carena.

Foto: MotoGPpress.com

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