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Boxe: con e oltre Mouhiidine, cosa lasciano in Italia i Mondiali 2023

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Aziz Abbes Mouhiidine

I Mondiali 2023 di Tashkent, Uzbekistan, sono finiti. L’Italia ha portato a casa un obiettivo importante, l’argento nei massimi di Aziz Abbes Mouhiidine. Ancor più dell’occasione precedente, però, l’amaro in bocca c’è. Tutto per via di un giudizio che ha lasciato davvero sconcertati non solo i presenti di parte italiana, ma anche altri. In breve, forse mai come questa volta era evidente come il massimo risultato sarebbe stato più adatto come esito finale.

C’è però da sottolineare anche un altro aspetto di questi Mondiali, e cioè che, a parte Mouhiidine, il contingente italiano non è riuscito a esprimere il proprio lato migliore. Certo, ci va di mezzo anche l’IBA con altre questioni di cui qui non si discorrerà, ma il fatto che nessuno, a parte la punta dichiarata, abbia saputo far meglio degli ottavi impone riflessioni.

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Se è vero che a livello europeo qualcosa si raccoglie, in termini di buoni risultati, il discorso cambia a livello globale. Quantomeno la forza di Mouhiidine porta all’Italia la chance di sorridere in maggior misura, e nell’eventuale cammino olimpico questo non guasterebbe, ma rimane il fatto che, al momento, si paga in maniera piuttosto pesante il confronto col resto del mondo.

Ovviamente ci sono distinguo, perché alcuni di questi portacolori azzurri possono ben crescere. Si parla di Michele Baldassi, vent’anni e comunque dell’esperienza messa nel bagaglio. Alessio Camiolo ne ha 19, e si è sostanzialmente esibito nella prima volta al ballo dei grandi. Su di loro va incentrato un piano futuro, non già per il 2024, ma per un tempo nel quale possono diventare loro dei pugili di livello importante.

Foto: FPI