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Chi è Matteo Arnaldi: il coetaneo di Jannik Sinner che aspira ad una carriera di alto livello

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Matteo Arnaldi

Sembra la settimana degli italiani, o meglio delle sorprese italiane, in terra spagnola. Dopo il colpo di Andrea Vavassori su Andy Murray, arriva anche quello di Matteo Arnaldi, che elimina Casper Ruud. E il norvegese non è uno qualsiasi: parliamo del giocatore che agli US Open avrebbe potuto, vincendo, diventare numero 1 del mondo. Dell’uomo che ha messo insieme due finali Slam nel 2022, anche se nei due casi è uscito sconfitto.

Nato a Sanremo il 22 febbraio 2001, Arnaldi ha qualche mese in più di Jannik Sinner, capostipite insieme a Lorenzo Musetti dell’attuale generazione italiana. Il bello di questa storia è che lo avremmo potuto trovare nel mondo dello sport non come tennista: fino ai 12 anni, infatti, la racchetta in mano che gli aveva dato il nonno si alternava con l’acqua, quella del nuoto. Poi è arrivata la scelta, a 12 anni. Tennis.

Una scelta poi rivelatasi particolarmente azzeccata, visti i risultati che sta ottenendo. L’ingresso nel mondo professionistico arriva nel 2019, sulla scia del più importante risultato ottenuto a livello junior, la semifinale al Trofeo Bonfiglio (in cui partecipavano i vari Alcaraz, Rune, Stricker, tutti eliminati nei turni iniziali, e con Emilio Nava, americano già sconfitto da Musetti in finale agli Australian Open, battuto proprio da Arnaldi nei quarti).

ATP Madrid 2023: Matteo Arnaldi realizza un capolavoro! Batte Casper Ruud e approda ai sedicesimi

Dopo un’attività particolarmente infastidita dalla pausa Covid nel 2020, il 2021 lo ha visto salire di livello: finali ITF a Casinalbo (persa con Franco Agamenone), Bolzano (vinta con Alexander Weis), Eupen (persa con l’argentino Facundo Diaz Acosta) e Skopje (vinta con il tedesco Louis Wessels). Rapidissima la scalata, da fuori dai 1000 a fin dentro i 400.

E il 2022 va meglio ancora: si merita la wild card al Foro Italico di Roma (battuto da Marin Cilic al primo turno), e sulla scia vince il Challenger di Francavilla al Mare battendo Francesco Maestrelli in finale. A San Marino si spinge fino all’ultimo atto, dove lo batte il russo Pavel Kotov, e proprio nel finale di anno, a Bergamo, batte per la prima volta un top 100, il francese Gregoire Barrere, andando a chiudere la stagione da 134 del mondo.

Altre vittorie Challenger nel 2023 a Tenerife e Murcia gli consentono di affrontare una programmazione più ambiziosa, che comprende anche alcune qualificazioni ATP. In particolare, sono quelle di Barcellona che gli tornano buone, perché le supera, batte con una bella performance il padrone di casa Jaume Munar e non sfigura contro Daniel Evans, con tutto quello che è il britannico per difficoltà di affrontarne il tennis. E ora Madrid, con un colpo che lo spedisce dentro la top 100 e, contemporaneamente, testimonia come la nuova ondata del tennis italiano stia arrivando. 

Foto: Daniel Kondraciuk – MEF Tennis Events