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F1, Lance Stroll racconta il suo incidente in bici e la corsa contro il tempo per disputare il GP del Bahrain

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Lance Stroll

Avvio di stagione estremamente intenso per Lance Stroll, protagonista di una vera e propria corsa contro il tempo per riuscire a disputare il Gran Premio del Bahrain 2023, round inaugurale del Mondiale di Formula Uno. Il canadese dell’Aston Martin si era infortunato infatti a pochi giorni dal via dei test in seguito ad una brutta caduta mentre si allenava in bici, procurandosi la frattura scomposta del polso destro e composta del sinistro, oltre ad una lesione dell’alluce di un piede.

Sono state le due settimane più folli della mia vita. Sono caduto dalla bici e l’ho fatto in maniera violenta. Ho capito subito di essermi fatto male ai polsi. Mi sono accorto dell’alluce solo a fine giornata, perché ero molto concentrato sui polsi“, racconta il figlio di Lawrence nel podcast di F1 Nation dopo aver concluso in sesta posizione il primo GP dell’anno.

Tutto il mio mondo si stava sgretolando davanti ai me, perché stavo già pensando che avrei dovuto saltare qualche gara. Ti passano per la testa tutte queste cose dopo quanto accaduto. E il tempismo è stato orribile, perché è accaduto a 4 giorni dall’avvio dei test“, aggiunge Stroll.

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Il dottore mi ha operato al polso destro e poi mi ha ingessato quello sinistro. Mir mi ha detto: ‘Ti immobilizzeremo per 2 o 4 settimane il polso sinistro. Non sappiamo invece quanto ci vorrà per il polso destro. Sperando che in Bahrain tu possa già muoverli un po’, potresti essere in grado di guidare. Per l’alluce, invece, ci vorrà solo un po’ di tempo“, prosegue il 24enne nativo di Montreal.

Sul suo percorso di avvicinamento al GP:Ero davvero lontano dalla condizione ideale per poter guidare una monoposto di Formula 1. Non pensavo che sarei stato in grado di salire in macchina in breve. Non riuscivo a muovermi. Ero davvero lontano dalle condizioni ideali per poter guidare. Stavo con il mio osteopata Henry per 10 ore al giorno, facendo riabilitazione. Improvvisamente la scorsa settimana, lunedì e martedì, ho iniziato a poter muovere maggiormente i polsi. Mercoledì ero al simulatore e mi facevano un male cane, ma pensavo: ‘Quando arriverò a Sakhir al venerdì, forse sarò in grado di farcela”.

Il dottore mi ha detto che i polsi stavano abbastanza bene da poter correre. Quindi ho pensato che semplicemente ci avrei provato. Sono riuscito a salire in macchina venerdì. E comunque è stata una grande esperienza di vita. Una bella storia da raccontare a cena. Avevo tanto dolore. Mi sono fidato dei miei polsi, ma non avevo la fiducia necessaria per spingere la monoposto al 100%, era una cosa ancora molto difficile da fare. Ma voglio ringraziare tutto lo staff medico, il dottor Xavier Mir, il mio osteopata. Ci sono state tante persone che mi hanno aiutato“, conclude l’ex pilota della Williams.

Foto: Lapresse