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Tennis, Paolo Lorenzi: “Musetti ha un problema di mentalità, Sinner sempre più convincente e Alcaraz…”

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Gli spunti di Paolo Lorenzi. Per fare un’analisi dei temi d’attualità del tennis mondiale, rivolgersi all’ex giocatore, commentatore Sky Sport e con incarichi dirigenziali nella Federtennis di un certo livello, è utile per dare un quadro più preciso della situazione. Sì, perché nello sport del “Diavolo” riuscire a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle non è cosa così scontata e quindi l’aiuto di Lorenzi è prezioso.

Il mese di febbraio è ai titoli di coda e in casa Italia le fortune sono state alterne, in relazione ai massimi rappresentanti del Bel Paese: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Tuttavia, non c’è solo l’Italia perché anche altri personaggi di un certo spessore, a livello internazionale, richiedono un approfondimento.

Paolo, anzitutto, bentrovato per una nuova intervista ai microfoni di OA Sport.

E’ sempre un piacere“.

Iniziamo dallo swing sudamericano. Domanda secca: deluso da Lorenzo Musetti?

No, delusione non è la parola giusta“.

Può aiutarci  a trovarne una?

Direi conferma delle difficoltà. Nel caso di Musetti ci sono ancora dei problemi dal punto di vista mentale, specie a inizio stagione. Ricordiamo che ha affrontato comunque giocatori che erano molto centrati (Varillas e Jarry), ma lui chiaramente deve trovare quella continuità emotiva che ogni tanto gli manca“.

Non è quindi un discorso di preparazione troppo breve, vista la sua presenza nella United Cup?

Non penso anche perché quelle sono scelte legate proprio alle esigenze del giocatore. Non credo che Lorenzo abbia deciso contro di lui. E’ una questione di intensità nel gioco che ogni tanto viene a mancare, ma credo che gli basti poco per accendersi. Non dimentichiamoci che parliamo di un ragazzo di 20 anni“.

Magari al torneo di Santiago potrebbe esserci la scintilla?

“Perché no, me lo auguro”.

Chi di scintille ne ha fatte vedere non poche in campo è stato Sinner. Come possiamo giudicare tecnicamente l’evoluzione dell’altoatesino?

Sinner è molto cresciuto, non gioca più solo lineare, sa sfruttare bene gli angoli e legge meglio certe situazioni di gioco e le prestazioni a Montpellier e Rotterdam lo dimostrano“.

A proposito di Rotterdam, parliamo della Finale contro Daniil Medvedev: altra sconfitta contro il russo (0-5 nei precedenti), rischia di diventare un vero e proprio complesso di inferiorità?

No, non penso sia così. Jannik contro il russo ha disputato una signora partita e quando è stato perfettamente in condizione fisica ha giocato una partita straordinaria nel primo set, facendo più punti di Medvedev negli scambi lunghi“.

Vero 18 punti rispetto a 12 di Medvedev nel primo set oltre i 9 colpi, ma poi il russo ha cambiato marcia dal secondo set, segno che Jannik ancora non è a quel livello?

Mettiamola così, Medvedev per battere Sinner ha fatto appello al proprio miglior tennis da due anni a questa parte. Chiaramente all’italiano manca un pizzico di continuità al servizio che è un po’ alterno come percentuali, ma io lo trovo già migliorato e ci sta lavorando da alcuni mesi con Vagnozzi/Cahill, non si può avere tutto immediatamente. In altre parole, è sempre più vicino ai migliori e presto sarà uno di loro, del resto le partite dell’anno scorso contro Djokovic e Alcaraz e la stessa sfida contro Tsitsipas a Melbourne, poi battuto a Rotterdam, qualcosa vogliono dire“.

Parlando di uno dei rivali, come giudica la situazione di Carlos Alcaraz. Gli infortuni iniziano a essere tanti?

Non è una situazione piacevole perché per un giocatore di 19 anni avere tutti questi problemi può essere preoccupante. Alla fine, negli ultimi cinque mesi ha fatto solo due tornei e si ritrova nuovamente a fare una risonanza magnetica per comprendere l’entità del danno. Il suo staff deve attivarsi“.

Per un Alcaraz con problemi, c’è un Novak Djokovic che stabilisce un altro primato nel numero di settimane da n.1 del mondo (378). Secondo lei il serbo ha la possibilità di fare il Grande Slam quest’anno?

Dipenderà molto da Parigi perché secondo me Nadal tornerà in forma per il Roland Garros e ci saranno anche altri avversari, che sulla terra rossa possono dargli fastidio, magari anche i nostri italiani“.

Tornando agli azzurri, Matteo Berrettini si è preso un periodo piuttosto lungo di pausa dal circuito, decidendo di allenarsi a Montecarlo prima di tornare ad Acapulco. Condivide la decisione?

Sinceramente sì. Matteo era presente in Coppa Davis, disputando il doppio in condizioni non ottimali e per vari motivi non ha potuto effettuare una preparazione ad hoc. Giusto sfruttare l’occasione dopo gli Australian Open per prepararsi mentalmente e fisicamente ai prossimi tornei. Se sta bene, ci farà divertire“.

Grazie mille Paolo, alla prossima!

Alla prossima e godiamoci lo spettacolo“.

Foto: LiveMedia/Alessio Tarpini